E' la vicenda di una diciassettenne ragazza bergamasca, che parla in dialetto veneto (!), Domenica Schlutzer, che viene a Roma, presso la famiglia Chiocchietti, una volgare coppia di spilorci, che affittano la ragazza ad ore ai vari inquilini i quali, sotto forme diverse, sono tutti alla pari per volgarità e immoralità. Così, da falsa ingenua Domenica diventa una sgualdrinella di grido, entra nel giro di vari deputati finché per le grazie di un potente capopartito fa la sua ultima esposizione, nel film, per soddisfare l'estremo desiderio di un vecchio satiro che muore per un colpo apoplettico. Questa la fine ingloriosa di un film noioso, perché privo di ogni motivazione psicologica senza un nesso logico, assente ogni struttura cinematografica e un minimo di linguaggio filmico.