Ser Lorenzo del Cambio, pittore e poeta, lasciato il convento dov'è autorizzato da papa Borgia, suo grande amico, a fornicare con le suore, viene supplicato da ser Uguccione di iniziargli il figlio Uccio all'amore carnale: acconsente. Cammin facendo svolge alcuni racconti. Uno "ius primae noctis" esercitato, questa volta, tra una duchessa e un giovane sposo; il "miracolo" della fecondità operato da fra Bernardone con una sposina esposta alla devozione litaniante dei fedeli; un imbroglioncello reso impotente dalle arti magiche della ragazza abbandonata; la sodomizzazione di cui muore un creditore petulante a opera del debitore. Lorenzo e Uccio giungono al castello di madonna Lucrezia, dove un frate sbraita contro i peccati e tiene bordone alla padrona, ossessionata da devozioni religioso-sadico-masochistiche. Lorenzo ne approfitta e intanto Uccio gli ruba il decreto pontificio, col quale si installa nel convento femminile di cui sopra. Lorenzo incontra la Morte sotto forma di donna (nuda, ovviamente) e con lei se ne va gridando una frase, per intenderci, goliardica.