Percoco - Il primo mostro d'Italia, film diretto da Pierluigi Ferrandini, racconta la vera storia del primo serial killer familiare del Novecento, ovvero Franco Percoco (Gianluca Vicari). Durante la notte tra il 26 e il 27 maggio del 1956, l'uomo compie una strage a Bari: uccide tutti i membri della sua famiglia con un coltello da cucina. In seguito, Percoco inizia una nuova vita da studente universitario, si dedica riccamente alla vita mondana e trascorre il suo tempo intrattenendosi con le gioie del boom economico.
L'uomo vive per dieci giorni con i cadaveri dei genitori e del fratello murati in casa e fino ad allora nessun assassino aveva vissuto così a lungo con le proprie vittime.
Alla sua seconda regia cinematografica, Pierluigi Ferrandini porta sul grande schermo una storia crime tutta all’italiana, che ha come protagonista Franco Percoco, il primo stragista familiare in Italia del ‘900. L’idea è nata dall’omonimo romanzo di Marcello Introna che nel 2016 riporta alla luce questa vicenda di cronaca nera, a cui si è interessato particolarmente il produttore di Altre storie, Cesare Fragnelli. Così nasce il progetto cinematografico, che vuole essere il più possibile fedele alla storia realmente accaduta: “Ho potuto accedere agli atti del processo che sono depositati presso l’archivio di Stato di Bari e mi sono ritrovato di fronte a una quantità incredibile di materiale, tra cui la lunga perizia psichiatrica e il carteggio di lettere con il fratello” - ha spiegato il regista. La scelta di raccontare un evento che accade a metà degli anni Cinquanta è legata al fatto che proprio in quel periodo del 1956, il capoluogo barese sta per essere travolto dal boom economico. “Questo ragazzo uccide perché è schiacciato da pressioni sociali e familiari, in una società che si sta riassestando e che, dopo la guerra, sta cercando di ristabilire le gerarchie. Lui ha un evidente problema con l’autorità e l’insuccesso universitario gli crea un cortocircuito emotivo che fa esplodere il mostro che è in lui” - ha aggiunto. Ferrandini vuole dare al personaggio uno squarcio di luce, ricostruendo la finta normalità di quei giorni e gli elementi psicologici che lo hanno spinto a compiere la strage. “È un film dove lo spettatore è chiamato a partecipare” - ha chiarito. L’arco narrativo su cui si concentra l’opera, a differenza del romanzo, è racchiuso in dieci giorni: dal momento in cui l’uomo uccide i suoi parenti a quello in cui vengono scoperti i corpi dalle forze dell’ordine che poi lo arrestano. “Quelli sono i giorni del mostro, che nasce quando gli si consente di proseguire un’innocenza fasulla, nei quali si gonfia di denaro nel suo paradiso artificiale” - ha aggiunto. Al fine di trasmettere l’immobilità dei cadaveri e l’angoscia della situazione, le scene sono state girate con inquadrature fisse e asfissianti. Per incarnare Percoco, il regista sceglie Gianluca Vicari, perché lo reputa in grado di sopportare lo “sforzo atletico e psicologico, soprattutto dal punto di vista della costanza”. E, sebbene l’attore ne sia stato capace, ha confessato quanto sia stato faticoso questo ruolo: ”Mi sono sentito male perché ho avvertito tutto il suo essere fuori luogo all’interno”. Per ottenere il meglio dalla sua performance, ha sviluppato una mimica facciale, dividendo il volto in due: la parte superiore, legata all’omicidio dei genitori, doveva restare fissa; mentre quella inferiore, legata alla bugia, era mobile. Per tutto il tempo delle riprese l’attore ha sentito il peso di Percoco, che non l’ha mai lasciato nemmeno la notte quando andava a dormire.
Nelle pagine della perizia psichiatrica Percoco si racconta senza filtri arrivando a definire la sua vita come una bella banconota falsa. Quindi c’era una consapevolezza in lui (Pierluigi Ferrandini).
Non fa il ritratto di un mostro Pierluigi Ferrandini, e nemmeno di un innocente. Il suo franco Percoco è carnefice dei genitori e del fratello e nello stesso tempo vittima degli stessi genitori e della società borghese di metà anni ’50. Grazie alla performance dell’eccellente Gianluca Vicari, il protagonista ha la giusta ambiguità e vulnerabilità, mentre la regia, la scenografia e la fotografia sono al servizio della perdita di senso, dell’orrore, del tramonto del sogno italiano. Bari appare splendida e spietata, lussuosa e livida, mentre la bellezza lascia progressivamente il passo alla decomposizione. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Percoco - Il primo mostro d'Italia: leggi la nostra recensione completa del film.
Presentato in concorso al Bif&st 2023.
Il 13 aprile 2023 in anteprima al cinema, uscita come evento speciale solo il 17, 18 e 19 aprile 2023.
Dal Trailer Ufficiale del Film:
Voce off: Franco! Eh, proprio a te stavo citofonando! E una cosa, ma tuo padre... è vivo ancora?
Vicina di casa: Che cosa è successo a Giulio che urlava così forte?
Franco Percoco (Gianluca Vicari): È stato solo un incubo, nulla di grave.
Signora Marilena (Elena Cantarone): Franco, ci sta tua madre?
Franco: I miei se ne sono andati.
Signora Marilena: Non è possibile, Franco.
Franco: Come non è possibile?!
Vicino di casa: Da un paio di giorni nella nostra camera da letto si sente un puzzo veramente terribile, che proviene dal soffitto sotto la camera dei tuoi genitori.
Franco: Purtroppo la stanza dei miei non si può aprire adesso.
Chi era davvero Franco Percoco, considerato il primo stragista familiare d’Italia? Classe 1930, nasce a Bari in una famiglia piuttosto benestante, da una madre casalinga e un padre ispettore ferroviario. Aveva due fratelli: il maggiore, Vittorio, con il vizio di rubare; il più piccolo, Giulio, nato con la sindrome di down. Quando il più grande finisce in prigione per furto, Franco si sente oppresso dai genitori e, soprattutto, crede di essere l’unico normale. Così, dopo la bocciatura al liceo, inizia a frequentare bordelli e prostitute. Viene arrestato per aver rubato denaro a un rappresentante di vini, ma non andrà in carcere perché suo padre pagherà la multa e il giudice avrà pietà di lui. Nel frattempo gli viene diagnosticato l’esaurimento nervoso che lo porta ad assumere farmaci e, soprattutto, costringe i genitori ad allontanare il figlio piccolo per evitare stress a Franco. Le cose sembrano migliorare fino all’esame di maturità, che lo agita al punto da ricadere di nuovo in uno stato di esaurimento. Nonostante tutto inizia l’università, continuando a sentirsi inadeguato sotto ogni punto di vista. L’odio per coloro che lo avevano messo al mondo diventa così forte che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1956, con un coltello da cucina e completamente ubriaco, Percoco uccide a sangue freddo madre, padre e fratellino. Ha convissuto quasi 12 giorni con i loro cadaveri, sperperando i soldi della famiglia. Quando i sospetti dei vicini si erano fatti più insistenti, allarmati anche dai cattivi odori che la casa emanava, il killer prende un treno e fugge a Napoli. È proprio un vicino a sporgere denuncia per la sua scomparsa, permettendo così ai militari di irrompere nell’appartamento e scoprire i corpi senza vita. Dopo l’arresto, il processo e la pena di vent’anni, viene lasciato libero per buona condotta nel 1977 e dichiarato sano dal manicomio criminale di Aversa. Ha vissuto come un uomo normale a Torino fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nel 2011.
Attore | Ruolo |
---|---|
Gianluca Vicari | Franco Percoco |
Giuseppe Scoditti | Enzo Bellomo |
Rebecca Metcalf | Tina Tezzi |
Federica Pagliaroli | Angela Tezzi |
Laura Gigante | Maria Panebianco |
Francesca Antonaci | Signora Leuzzi |
Fabrizio Traversa | Rossi |
Antonio Monsellato | Massimo Boccasile |
Pinuccio Sinisi | Signor Passantino |
Raffaele Braia | Ragionier Monno |
Pietro Naglieri | capo sala |
Chiara Scelsi | prostituta |
Elena Cantarone | Signora Marilena |
Michele Mirabella | Dott. Chiara |