Paolo Barca, giovanottone milanese che vive con la nonna contessa una vita frivola e passa periodi estivi in campi di nudisti, vinto un concorso di maestro elementare, viene destinato a una scuola di Catania ove si trasferisce. Il suo comportamento anticonformista, fatto di apparente ingenuità e di abbigliamenti antisociali provoca le prime reazioni di Orazio Direttore Didattico; ma gli attira le simpatie delle varie colleghe "solitarie" cui si concede con noncuranza. Ma un impatto con la strana e ipocrita mentalità dell'ambiente siciliano si manifesta in maniera pesante quando Paolo risponde chiaramente alle domande dei piccoli alunni su materia sessuale. Le reazioni, i cambiamenti di classe si succedono dimostrando che quanto il personaggio rappresenta è oggetto di condanna puritana e convenzionale, ma lascia il segno. Anche lui del resto guadagna qualcosa poiché, iniziato un romanzetto d'amore con la giovane collega Giulia Hamilton, incomincia a pensare alla maternità e interrompe le relazioni saltuarie.
Spinto da un serpentello polemico, il film si burla dei pregiudizi dei vecchi educatori con scenette buffe e parentesi surreali, talvolta di dubbio gusto e di scoperta derivazione felliniana, ma probabilmente gradite alle grandi platee, cui fin dal prologo (per la prima volta in Italia giovani gruppi di nudisti appaiono sullo schermo) si promettono ghiottonerie (G.Grazzini - Cinema '75)