Una ragazza sola, impiegata in un cinematografo, si invaghisce di un militare e si unisce a lui durante un suo periodo di licenza. Ritornato in guerra il giovane rimane ferito e perde una gamba e per non ritornare minorato dalla donna che ama, non dà più notizie di sé. La ragazza che si crede dimenticata prova una grande disillusione e accetta la corte di un maturo compagno di lavoro che la vuol sposare. Senonché, per l'intromissione di un amico comune, i due innamorati si ritrovano e la donna è ben felice di unire il suo destino a quello del mutilato.
"Il film è per molti versi un film degno di attenzioni, specie se si ricorda che è l'unico prodotto allora da una società di stato. Suo tema infatti è la guerra, ma la guerra vista come una tragedia che travolge le esistenze della gente, una maledizione. [...] E intorno, una Venezia assolutamente non turistica, tutta scovata nei riti meno frequentati dai "foresti", nelle calli abitate da operai e da pescatori, da aritgiani e piccoli borghesi. La descrizione di un piccolo luna park da periferia urbana può ricordare la realistica pregnanza d'un certo cinema di Jean Renoir". (E. G. Laura, "La Cines - Storia di una Casa di produzione italiana", A cura di Riccarod Redi C.N.C. Edizioni 1941).
Da un'idea di Piero Tellini dalla commedia ungherese "Un giorno ancora" di Gabriel Vaszaryi
Attore | Ruolo |
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Silvio Bagolini | Federico |
Emilio Baldanello | Signor Emilio |
Renato Bossi | Gino |
Silvia Manto | Divetta del varietà |
Magda Maldini | Nuova padrona di casa |
Renato Malavasi | Direttore del cinema |
Nuto Navarrini | Marito di Marta |
Carlo Nebiolo | Soldato |
Giuliana Pinelli | Anna |
Olga Solbelli | Marta |
Erminio Spalla | Stefano |