My Brother Ali, il documentario diretto da Paula Palacios, è il racconto intimo e toccante della regista spagnola Paula Palacios, di una straordinaria amicizia nata in circostanze del tutto inaspettate e cresciuta nel corso di dodici anni, attraverso confini, culture e continenti diversi.
La storia inizia nel 2012, in una prigione ucraina, dove Paula incontra Ali, un ragazzo somalo di appena quattordici anni, in fuga dalla guerra nel suo Paese natale. Ali sta cercando di attraversare il confine con l’Unione Europea, e crede che una videocamera possa essere la sua salvezza. Da quel momento nasce un legame profondo tra lui e la regista, che sceglie di accompagnarlo nel suo difficile viaggio verso un futuro migliore e ricco di speranza. Girato tra Ucraina, Stati Uniti, Qatar, Arabia Saudita e Spagna, spesso con riprese realizzate dallo stesso Ali, il film è una storia di formazione in un mondo incerto, ma anche il ritratto sincero di un giovane in continua ricerca del proprio posto nel mondo, di un gruppo a cui appartenere, e soprattutto di se stesso.
Tra pirati, carceri, differenze culturali e un instancabile sogno di libertà, il documentario esplora la forza trasformativa dell’amicizia, capace di resistere al tempo e alle difficoltà. È un viaggio umano e universale che mostra come, anche nei luoghi più bui e nei momenti più difficili della vita, una connessione autentica possa cambiare radicalmente il corso di una vita.
Le riprese del documentario si sono svolte tra Ucraina, Stati Uniti, Qatar, Arabia Saudita e Spagna.
Presentato al 55° Giffoni Film Festival in concorso nella sezione GexDoc.