Motherboard, il documentario diretto da Victoria Mapplebeck, è un progetto intimo e potente, frutto di un lavoro durato oltre vent’anni.
A trentotto anni, Victoria si ritrova single, incinta e senza soldi. Costretta ad abbandonare la sua carriera nella televisione freelance per affrontare da sola la maternità, prende una decisione radicale, rivolgere la telecamera su se stessa e sul figlio Jim, documentando ogni tappa del loro viaggio in una famiglia monoparentale. Il film nasce inizialmente con una vecchia videocamera DVCAM e si evolve con la tecnologia: cinque generazioni di iPhone, dall’iPhone 6 al 15, diventano strumenti di narrazione quotidiana. Il risultato è un archivio vivo e autentico di centinaia di ore di riprese che raccontano la crescita di Jim, dalla prima ecografia al primo giorno di università.
Motherboard approfondisce il legame madre-figlio in un delicato triangolo emotivo che include anche la presenza-assenza del padre, mai nominato ma sempre percepibile. Un risultato profondo, sincero e imperfetto, in cui la videocamera diventa testimone silenziosa di traumi, piccoli trionfi e mutamenti familiari. La narrazione si trasforma con Jim, mentre lui conquista la sua autonomia, lo spettatore assiste al passaggio da un punto di vista materno a uno più sfumato e complesso, con i video di Snapchat che segnano lo spazio intimo del figlio.
Documentario girato quasi interamente su Smartphone, è la continuazione del cortometraggio Missed Call, vincitore del BAFTA e primo cortometraggio su commissione girato con un iPhone X.
Presentato al 55° Giffoni Film Festival in concorso nella sezione GexDoc.