Millennium Mambo, film drammatico di Hou Hsiao-hsien, racconta la storia di Vicky (Shu Qi), una donna bella e giovane di Taiwan che abita insieme Hao-Hao (Chun-Hao Tuan), un dj che ha conosciuto in un locale. Il loro non è affatto un legame sano: litigano continuamente, alternando scenate di gelosia di lui ad atteggiamenti inopportuni dovuti all’abuso di alcool e droga. Hao-Hao non ha alcuna intenzione di lavorare e, quando ha bisogno di soldi, torna da suo padre al quale non si fa scrupoli a rubare oggetti preziosi.
Nel frattempo Vicky viene assunta come ballerina in un club, dove incontra Jack (Jack Kao), il titolare di un locale che decide di prenderla sotto la sua ala per proteggerla e aiutarla tutte le volte che si trova in difficoltà, soprattutto a causa del rapporto con il fidanzato. La loro, tuttavia, è una relazione malata che nutre le anime di entrambi con una profonda sofferenza. Alimentando l’uno il vuoto dell’altra, continuano a inseguirsi in un turbinio di emozioni negative. Riuscirà Vicky a liberarsi dell’ossessione del fidanzato e darsi la possibilità di ricominciare una nuova vita lontana da lui?
"Nell'artistico disordine dell'esposizione, fra luci stroboscopiche e musiche a tam tam, come quelle che di solito sentiamo rimbombare nelle automobili dei nottambuli, il panorama sociologico esprime un vuoto culturale che sembra avviato a un inesorabile peggioramento. 'Millennium Mambo' è impaginato con perfetta padronanza dello stile e dichiarata neutralità morale. Allo spettatore resta il dubbio se la peggiore gioventù del ventunesimo secolo fa più pietà, rabbia, o paura". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 20 maggio 2001)"Ancora una gemma per chi ama il cinema rarefatto e squisito dell'estremo Oriente. Dopo la deriva Parigi-Taipei di Tsai Ming-Liang ('Che ora è laggiù'), l'estate porta in sala l'ultimo Hou Hsiao-Hsien, capofila storico della new wave taiwanese, supremo distillatore di atmosfere e malinconie. Come in questo grandissimo e non sempre facile 'Millenium Mambo', film 'postumo', ambientato oggi ma narrato da una voce che parla dieci anni dopo, segnato da immagini e personaggi incancellabili. (...) Una ragazzina bellissima, due uomini: un suo coetaneo balordo, violento e ossessivamente geloso; e un gangster riservato e generoso che la ama come un padre ma non glielo dice. Una vita sprecata: droghe, neon, lavoretti, liti, discoteche, musica techno. E improvvisamente, un attimo prima che sia troppo tardi, la fuga, il fantasma di una vita diversa, un festival del cinema in Giappone, fra case innevate e vecchie locandine. Che donano al film e alla sua eroina una dimensione (una speranza?) nuova e imprevista. Lento, avvolgente, sinuoso: lo spleen dei nostri anni visto da un poeta che sembra già esserne fuori". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 luglio 2002)"Hou Hsiao Hsien di Taiwan, 55 anni, magnifico regista asiatico, racconta una gioventù perduta del suo Paese, la vita notturna dei locali, le mafie insidiose. (...) La protagonista giovanissima è molto attraente e brava, il film è molto bello e triste". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 luglio 2002)
Il film è stato presentato al Festival di Cannes nel 2001, dove ha ricevuto una nomination per la Palma d'oro e ha vinto il Grand Prix tecnico per le musiche assegnato a Lim Giong e Yoshihiro Hanno.
Attore | Ruolo |
---|---|
Shu Qi | Vicky |
Jack Kao | Jack |
Chun-Hao Tuan | Hao-Hao |
Yi-Hsuan Chen | Xuan |
Jun Takeuchi | Jun |
Niu Chen-zer | Doze |
Ko Takeuchi | Ko |
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