Gli abitanti di un villaggio spagnolo sono costrett, a causa della perdurante carestia, a vendere i loro somarelli; ne approfitta Pablon, acquistandoli a prezzi stracciati. Soltanto il piccolo Miguel, affezionatissimo al suo Sornione, non acconsente a disfarsene. In paese c'è un uomo poverissimo che Don Bruno, il parroco, riesce a sfamare privandosi dell'indispensabile. Ma anche i suoi pochi soldi finiscono e per procurarne altri Miguelin si mette a far la questua. La cassettina però resta tristemente vuota, finché stanco, il bimbo s'addormenta e sogna di essere uno dei Magi in viaggio verso Betlemme, al quale i compagni consentono di fermarsi un momento al villaggio a far del bene. Al risveglio Miguelin vende il proprio somarello a Pablon, e consegna il ricavato a Don Bruno, senza fargli parola del sacrificio compiuto. Un suo coetaneo, che lo ha scorto nell'atto di privarsi di Sornione, è colpito dal gesto e - essendo figlio dell'unico benestante del paese, don Carlos, proprietario di un negozio - chiede al padre i permesso di vendere la propria bicicletta. L'uomo glielo rifiuta, impegnandosi in cambio a ritrovare Pablon e a ricomprargli il somarello di Miguel. Purtroppo, dopo aver conciato per le feste, con un calcio, il suo nuovo padrone, Sornione è scappato in un bosco e, per quanto Miguel e i suoi amici lo cerchino, di lui sembra scomparsa ogni traccia. Sconsolato, il bimbo torna al villaggio, ma una sorpresa lo attende: Sornione è tornato nella sua vecchia stalla. Fuori, intanto, comincia fnalmente a cadere, dopo una lunga siccità, la tanto invocata pioggia.