In una grigia giornata di novembre due fratelli, divisi da antichi rancori, si mettono in viaggio dalla Puglia alla Basilicata. Sono diretti verso un paese dalla fama iettatoria dove si deve sposare il maggiore dei due, Fajele. Sono in compagnia del loro vecchio padre, un uomo di settanta anni, da poco operato al cuore. Durante il tragitto per motivi banali esplode il conflitto tra i due fratelli che, in realtà, ha origini antiche. Sia Fajele che Nicola, troppo presi dal rivendicare ciascuno la propria verità, non si rendono conto in tempo delle reali condizioni di salute del padre.
Dalle note di regia: Ho sempre avuto un'idea curiosa di noi meridionali: siamo capaci di trasformare con tanta disinvoltura una festa in tragedia e con altrettanta disinvoltura convertiamo quella stessa tragedia in festa. Beh, "meridionali senza filtro" è un po' questo: si parte per un matrimonio e si arriva ad un funerale. "'Meridionali senza filtro' è un racconto intenso narrato con passione e mano sicura, con una perizia nella cura dei particolari simbolici, con una notevole qualità della fotografia struggente e malinconica. La musica s'inserisce nel contesto come elemento narrativo, sottolineandone i momenti più intensi, (magistrale il coro durante la scena della rissa fra i due fratelli), con accorata partecipazione emotiva. Un tappeto musicale sensibile e colto, che aderisce creativamente con un linguaggio "altro" al racconto, lo addensa e rimanda a un viaggio più profondo nella percezione emozionale dei consistenti e multidimensionali messaggi. Intensa e misurata l'interpretazione dei due attori che hanno avuto senz'altro dalla loro l'amabilità dei dialoghi. Ma anche l'espressiva ipomobilità del volto del vecchio esprime il silenzio indifferente e distaccato dalle cose del mondo. Forse vale tutto il cortometraggio. Impeccabile e sobria la regia che non si è fatta sedurre da facili tentazioni in eccesso di lirismo." (Gaetano Forte, 'www.ormag.com.', 6 novembre 2006)
- DAVID DI DONATELLO 2007 PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO.