Le prigioniere di un campo di concentramento che le SS hanno trasformato in bordello, all'arrivo degli Alleati si ribellano e massacrano sia i loro aguzzini che i liberatori.
"La serie sui campi di sterminio nazisti continua e una certa fetta del cinema italiano si frega le mani. Anche perché non è poi così difficile (pare) richiamare il pubblico: basta un fila spinato, una croce uncinata, un paio di stivaloni neri, una frusta e molto sangue. E poi primissimi piani di glutei, mammelle, potte e membri. Su tutto la degradazione più avvilente nei riguardi della donna [...]. La regia di Vincent Thomas (pseudonimo sotto il quale si nasconde, speriamo rosso di vergogna, un autore italiano) e I l'interpretazione non sono neppure degni di menzione." (V. Spiga, 'Il Resto del Carlino', 28/7/1976)