LA TRAMA DI LE NOTTI PECCAMINOSE DI PIETRO L'ARETINO
Longobarda, cortigiana in Roma, si reca a prelevare sua figlia Prudenza, lasciata in tenera età presso una famiglia di contadini della Ciociaria, per avviarla, con la protezione di un potente cardinale, alla prostituzione nei ceti abbienti. A tale scopo, mentre viaggiano, le racconta diverse novelle e le commenta episodi di cui sono testimoni: la predicazione di un frate che viene dichiarato eretico e bruciato; la consumazione di un matrimonio tra campagnoli all'aperto, affinché familiari e amici possano constatare l'illibatezza della sposa; la peste che costringe alla fuga dalla propria casa Giso e Angelica, i quali chiedono aiuto a una vecchia fattucchiera. Dopo varie vicissitudini, le due donne giungono a Roma. Prudenza ha svelato alla madre di non essere né vergine né tanto innocente; Longobarda, facendo tesoro della propria esperienza, continua ad erudirla e poi la fa "esordire" con successo.
RECENSIONE
Con il duplice filo conduttore del viaggio delle due protagoniste e di un matrimonio tra campagnoli cui assistono, il film lega alcuni raccontini boccacceschi che in comune hanno solamente la volgarità e la procacità più sfacciate. Costumi e ambienti medievali, reperiti fra l'altro con faciloneria, non bastano a conferire eleganza a questo basso prodotto di consumo. (Segnalazioni Cinematografiche).
CURIOSITÀ SU LE NOTTI PECCAMINOSE DI PIETRO L'ARETINO
IL FILM E' TRATTO DAI "CAPRICCIOSI RAGIONAMENTI",DAI "PIACEVOLI RAGIONAMENTI" E DALLE "LETTERE" DIPIETRO L'ARETINO.