TRAMA LAMA ALLA GOLA
Paul Hoplin, un criminale senza scrupoli, nasconde una bomba di minuscole proporzioni, ma di grande potenza, in un aeroplano civile, informando del fatto il capo della linea aerea cui l'apparecchio appartiene, indicando anche l'esatto nascondiglio della bomba. FBI e polizia, immediatamente accorse, trovano l'ordigno e lo rendono innocuo non appena l'aereo attera. La bomba era stata confezionata da Jim Molner, un esperto in balistica, per incarico di Paul, suo ex compagno d'armi, il quale gli aveva fatto credere di essere d'accordo col governo. Quando apprende, per mezzo della televisione, quanto è accaduto, Jim è atterrito; ma prima che possa muoversi, Paul si reca da lui e colla pistola alla mano obbliga Joan, moglie di Jim, a recarsi alla direzione della linea aerea per prendere in consegna 500.000 dollari, ch'egli estorce ai dirigenti con la minaccia di un'altra bomba. Se Joan si rifiutasse egli ucciderebbe Pat, la piccola figlia dei Molner. Mentre Joan si reca a prelevare la somma, Molner e la piccola sono guardati a vista da Vince, un membro della banda. Avuto il denaro, Joan lo porta in una casa della periferia, dove Paul l'attende. Ella è lasciata in custodia ad un certo Steve: quando questi l'aggredisce, Joan l'uccide con un coltello, di cui ha potuto impadronirsi. La donna accompagna Paul al centro di New York; ma intanto Jim è riuscito a fuggire e ad avvertire la polizia. Pat è stata liberata e Vince arrestato. Quando Paul apprende tutto questo, s'appresta ad uccidere Joan, la quale fugge. Paul la ragglunge alla metropolitana, ma viene ucciso dagli agenti, mentre Joan, che sta per essere investita da un treno, è salvata da Jim.
CRITICA DI LAMA ALLA GOLA
Un dramma poliziesco che sembra anticipare il filone catastrofico inaugurato da "Airport". Gli attori conoscono il mestiere, e il regista dirige con mano sicura. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv). Film di "suspence" scritto da Andrew Stone, regista un po' rozzo ma competente, abile soprattutto nella scelta degli esterni veri di New York. Steiger indulge forse un po' troppo al suo abituale istrionismo. (Laura e Morando Morandini, Telesette)
