Evelyn appartiene a una compagnia teatrale che nell'Irlanda del 1902, si sta per sciogliere quando il conte Richard Marnack, che nella giovane ravvisa le sembianze della scomparsa moglie Catherine la invita nel proprio castello. Accettano l'ospitalità Evelyn l'amica Cora il trovarobe Samuel e le due attricette Rosalind e Penny. Giunte nell'isola, tutti notano la strana atmosfera del castello: l'ambiguità del personale di servizio: la gelosa governante Sybill l'ambiguo maggiordomo Jefer lo scorbutico giardiniere Gregor; la preoccupante leggenda che narra come tutti i castellani abbiano decapitato la propria moglie prima di gettarsi nelle acque del mare. E la fatale profezia si avvera con Cora, poi con Penny e infine con Rosalind. L'arrivo della polizia chiarisce l'arcano: il colpevole non è Samuel che generosamente si autoaccusa; non sono gli ambigui domestici; ma è Sybill che tiene nascosta Catherine e, plagiatala, la scaglia contro le rivali.