LA TRAMA DI LA CIÉNAGA
La ciénaga, film diretto da Lucrecia Martel, narra le storie che ruotano attorno alla figura di Mecha (Graciela Borges), donna borghese di mezz’età alcolizzata, che trascorre la torrida estate in Argentina nella sua tenuta in campagna a Mandragora. La signora si trova lì con i figli adolescenti, che non riesce a controllare, e il marito Gregorio (Martin Adjeman), come lei dedito all’alcol.
Un giorno giunge a trovare Mecha sua cugina Tali (Mercedes Moran), proveniente dalla città de La Ciénaga, assieme alla sua povera famiglia composta dal marito Rafael e quattro figli piccoli. Nella casa estiva giunge anche José (Juan Cruz Bordeu) - il più grande dei figli di Mecha - che vive a Buenos Aires con la fidanzata matura Mercedes. Tra litigi, segreti e gelosie, tutti insieme cercheranno di sopravvivere all'inferno dell'estate argentina.
RECENSIONE
"I fotogrammi trasudano di sensualità inappagata e di sangue, mentre ti par quasi d'aspirare l'odore della pioggia tropicale". (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 10 febbraio 2001)"Non bastano la pellicola e gli attori per fare un buon film: ci vorrebbe anche una storia che interessi a qualcuno, oltre alla regista, che forse racconta del suo. Poverina". (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 9 febbraio 2001)"Il clima induce a dormire, la promiscuità è inevitabile, i drink sono l'unica salvezza: il ritratto di famiglia diventa un simbolo eloquente della decadenza della media borghesia argentina, del disagio in cui tutti vivono. Premiato al Festival di Berlino come migliore opera prima, il film è molto ben fatto, pieno di tensione e disperazione; lascia immaginare un bell'avvenire per la giovane regista". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 22 giugno 2001) "Come molto del miglior cinema di oggi, 'La ciénaga' non racconta una storia ma evoca un mondo, un paesaggio insieme geografico e umano, un pianeta remoto che pure ci sembra di conoscere. Come ci sembra di aver già incontrato le figure che lo popolano. (...) L'obiettivo indugia sui personaggi con accanimento tale da fare de 'La ciénaga' un grande film sul corpo umano - sul suo peso. Corpi giovani e corpi stanchi. Corpi in piedi e corpi distesi (...). Tutto però osservato non dall'alto, da dentro, con empatia". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 giugno 2001)."Questa struggente storia familiare, di una fredda e mordente durezza, è una sorpresa entusiasmante. Ogni immagine de 'La Ciénaga' sembra ritornare da molto lontano, strappato dal paese della memoria, così enigmatico e inesauribile come un souvenir dell'infanzia. Questo film impressiona ancora di più perché l'impeccabile e accurata regia non appare laboriosa. La perfezione del ritmo e della composizione è affermata con chiarezza e necessita, come la naturale espressione di un personale sincero universo interiore". (Jean-Marc Lalanne, 'Liberation'). "Un debutto denso di atmosfera e di impressionante forza narrativa. Esibisce una ammirevole e sicura capacità di regia al servizio di una storia sul declino e sulla noia della classe media benestante e sulla violenta politica interna delle affollate famiglie argentine. Possiede una forza che garantisce successo con un pubblico adulto". (Eddie Cockrell, 'Variety')"Violento, sempre ispirato, 'La Ciénaga' è guidato da un enorme desiderio di cinema, un desiderio di confrontare elementi biografici contro le prevenzioni e la superficialità delle idee". (Frederic Bonnaud, 'Les Inrockuptibles')"Lucrecia Martel mostra la misura del maestro nel dipingere i pericoli di questa vita fortuita. Nelle scene che restano negli occhi molto dopo la fine del film, la decadenza della classe media argentina è resa evidente nonché tangibile". (Pauline Kleijer, 'De Volkskrant').
CURIOSITÀ SU LA CIÉNAGA
Nel 1999 la sceneggiatura del film ha vinto il Filmaker Award al Sundance film festival.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI LA CIÉNAGA
PREMI E RICONOSCIMENTI PER LA CIÉNAGA
Festival di Berlino - 2001
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Berlino 2001