Nel secolo. XVI, Elena dei Signori di Campireali, suora per forza nel convento di Castro (la madre volle sottrarla all'amato Giulio Branciforti), sfoga le sue repressioni con l'esercizio dell'autorità, venendosi a trovare in un rapporto amore-odio col vescovo, che riesce a sostituirsi nelle grazie di lei al Branciforti. In un'alternativa di furori erotici, penitenze sanguinose, lugubri cerimonie e festini sguaiati, la badessa sottrae alla punizione del Vescovo un frate sorpreso con una monaca e ne agevola la fuga finché i due, accerchiati dalle milizie vescovili, si suicidano. Denunziati gli arbitri e la tresca da una monaca aspirante badessa e gelosa del prelato, l'inquisizione arresta, tortura e interroga le varie consorelle mentre il Vescovo e la badessa, che è incinta di lui, attendono la loro sorte. La principessa Campireali riesce a corrompere il tribunale in favore della figlia e fa intervenire il redivivo Branciforti, ma tardi, che, la Badessa, saputo in salvo il bimbo appena partorito in carcere, si suicida per non tradire il Vescovo.
REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1995
RACCONTO DI STENDHAL