L'infedele, film diretto da Liv Ullmann, segue la storia di uno scrittore, Bergman (Erland Josephson) che ascolta il racconto di un personaggio frutto della sua penna. Marianne (Lena Endre) è un’affascinante donna sulla quarantina che fa l’attrice in teatro. Sebbene sembri felicemente sposata con Markus (Thomas Hanzon), un direttore d’orchestra, si lascia sedurre da David (Krister Henriksson), un amico regista. Quella che credeva essere una relazione senza impegno, però, manda in pezzi il suo matrimonio e la travolge in un processo per l’affidamento di Isabelle (Michelle Gylemo), la loro figlia di nove anni.
Le cose si complicano quando Markus chiede alla moglie di trascorrere ancora una notte insieme e in cambio lui rinuncerà alla bambina. La donna accetta, ma qualche giorno dopo l'uomo si suicida. David è distrutto per aver perso una cara persona e anche per il tradimento di lei, così decide di lasciarla. Di lì a poco, anche Marianne perderà la vita, annegando…
"Fra passato e presente, realtà e immaginazione, sfilano dunque le tappe - devastanti - dell'adulterio. Attori perfetti, materia incandescente, sincerità straziante. Ma Ullmann non è Bergman". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 aprile 2001) "La storia di un brutto adulterio, di un divorzio e di un suicidio, raccontata alla maniera di 'Scene da un matrimonio', con due personaggi dialoganti e brevissime escursioni all'esterno, è impeccabile per accuratezza e a tratti soffocante per accademismo". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 20 aprile 2001) "Ingmar Bergaman, abbandonata da anni la regia ha scritto la sceneggiatura per Liv Ullmann, che cerca la fusione stilistica col cinema introspettivo, psicanalitico, del suo mentore: nell'analisi razionalista del meccanismo d'amore, dettagliata fino alla tortura, e nella carica evocativa della parola e del volto". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 20 aprile 2001)"La bellissima sceneggiatura del regista non ha certo trovato in Liv Ullmann, grande attrice del suo cinema, un regista che potesse restituircene sullo schermo l'incandescente materia (la stessa cosa era accaduta con l'analogo, precedente "Conversazioni private"), fornendo ulteriore smentita alla diffusa convinzione che la riuscita felice di un film dipenda dalla buona qualità della sceneggiatura." (Vito Attolini, La Gazzetta del Mezzogiorno, 27 maggio 2001).
Il soggetto e la sceneggiatura sono di Ingmar Bergman. La storia è vagamente basata sulle esperienze di adulterio della sua vita.
È stato presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2000.
Attore | Ruolo |
---|---|
Lena Endre | Marianne Vogler |
Erland Josephson | Bergman |
Thomas Hanzon | Markus |
Krister Henriksson | David |
Michelle Gylemo | Isabelle |
Philip Zanden | Martin Goldman |
Marie Richardson | Anna Berg |
Juni Dahr | Margareta |
Therese Brunnander | Petra Holst |
Stina Ekblad | Eva |
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