L'Arte di essere felici, il film diretto da Stefan Liberski, vede protagonista Jean-Yves Machond (Benoît Poelvoorde), artista e insegnante belga che vive a Bruxelles.
Profondamente in crisi, decide di mollare tutto e andare in Normandia, culla dell’Impressionismo. Si reca nello specifico a Étretat, luogo noto per le falesie dipinte da Claude Monet. In cerca di ispirazione e nuovi stimoli che lo risveglino dal torpore, Jean-Yves incontra delle persone che cambieranno per sempre il suo sguardo su se stesso e sulla vita.
Bagnoule (Gustave Kervern) è un pittore dal temperamento spontaneo e genuino, grazie ai suoi modi accoglienti riesce a scaldare l’animo del nostro protagonista. Poi c’è la gallerista Cécile Fouasse (Camille Cottin), abile e persuasiva.
Jean-Yves si lascerà travolgere dal calore degli abitanti e degli artisti del posto scoprendo che l’ingrediente fondamentale che mancava nella sua vita è la felicità.
Stefan Liberski poggia tutto L'arte di essere felici sulle spalle di un commediante istrione come Benoît Poelvoorde, dai tempi comici scatenati. Se il mattatore regge benissimo il ritmo interno di ciascuna scena, quello generale del film risente però di un messaggio piuttosto risaputo e di un copione non abbastanza equilibrato, con qualche rallentamento di troppo... con una tendenza ad andare sopra le righe quando sarebbe necessario richiamare a regime un'emotività convincente, per farci immedesimare sul serio nel protagonista. La prova di Poelvoorde alla fine si erge come unica vera ragion d'essere di una farsa satirica un po' schematica. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
L'arte di essere felici: leggi la nostra recensione completa del film.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 nella sezione Concorso Progressive Cinema - Visioni per il mondo di domani.
Attore | Ruolo |
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Camille Cottin | Cécile Fouasse |
Benoît Poelvoorde | Yves Machond |
François Damiens | |
Gustave Kervern | Bagnoule |
Lorella Cravotta | |
Frédéric Clou | |
Laurence Bibot |