L'amore imperfetto, film scritto e diretto da Giovanni Davide Maderna, racconta la storia di Sergio (Enrico Lo Verso), un uomo sulla trentina che lavora in un supermercato all'interno di un centro commerciale di Genova. Sua moglie Angela (Marta Belaustegui) è incinta, ma i medici hanno diagnosticato al feto una grave malformazione che, dopo il parto, gli lascerà pochi giorni di vita. I due, dopo averlo chiamato Miguel Juan, sperano in un miracolo ma sono pronti a donare gli organi quando sarà il momento. Se la donna riesce a rifugiarsi nella fede, per il marito segue un periodo di profondo sconforto.
A complicare la situazione è la notizia del suicidio di una sua collega, caduta in depressione dopo essere stata stuprata proprio nel supermarket. L'ultimo ad averla vista era stato Sergio, che l'aveva riaccompagnata a casa la sera prima. Tra le indagini, condotte dal commissario Sironi (Federico Scribani), e la perdita del figlio, per l'uomo inizia un incubo dal quale uscire non sarà affatto facile…
"In effetti Maderna, anche se dirige benissimo i suoi attori e centellina con sapienza le informazioni, si impantana in una tale massa di problemi - etici e cinematografici - che non ne viene fuori. Se non scivolando su dialoghi impossibili, proprio lui così bravo nei silenzi. Del resto, succede spesso: al secondo film i problemi non mancano". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 settembre 2001) "Non era facile cavarsela. In bilico tra ordinario e straordinario, tra bassezza e fanatismo, senza dissipare il dubbio se i due siano santi o irresponsabili. Maderna fa una scelta di distacco che rende possibile ogni interpretazione e non ci obbliga a impietosirsi. Ma servivano (Enrico Lo Verso) interpretazioni più forti". (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 8 settembre 2001)"Il tema assolutamente inconsueto, occasione di riflessione e di tenerezza, viene affrontato dal regista Maderna, milanese neppure trentenne; Francesco Carnelutti interpreta con bravura il medico neonatologo". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 12 aprile 2002) "I silenzi su cui era costruito il bell'esordio del regista ('Questo è il giardino', premio opera prima a Venezia nel '99) cedono il passo a dialoghi quasi non recitati, in un teatro morale costruito intorno alla intensa coppia Belaustegui/ Lo Verso. E pur con i classici difetti dell'opera seconda, è il film di un regista vero, con un sorprendente controllo della messinscena, rispettoso dei personaggi e dello spettatore". (Emiliano Morreale, 'Film tv', 16 aprile 2002)"In un cinema e in una cultura come i nostri, più portati alla superficialità che alla riflessione, e alla recita del sentimento più che al sentimento, il film di Maderna può sconcertare e perfino disturbare, privo com'è delle abituali e abili protezioni consolatorie, cioè ipocrite. Ma è questo il suo pregio maggiore: la sua durezza, la sua ricerca che può anche talvolta vacillare di fronte alla radicalità dei problemi che affronta, senza riuscire a trovar sempre un equilibrio tra tensione morale e tensione estetica, ma determinato e sempre da questa ricerca, sincera e rigorosa, bruciante. La fotografia, bellissima, è di Yves Cape, che lavorò al durissimo capolavoro di Bruno Dumont 'L'umanità', che per Maderna dev'essere stato di stimolo e modello". (Goffredo Fofi', Panorama', 18 aprile 2002)
Il film è stato presentato al Festival di Venezia nel 2001.
Attore | Ruolo |
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Enrico Lo Verso | Sergio |
Marta Belaustegui | Angela |
Federico Scribani | Sironi |
Francesco Carnelutti | Dottor Melzi |