Killer - diario di un assassino, film diretto da Tim Metcalfe, racconta la storia del delinquente Carl Panzram (James Woods). Colpevole di molteplici crimini, tra cui molestie a minori, stupri, rapine, furti e le più disparate violenze, Carl viene recluso per l’ennesima volta nella prigione di Leavenworth: lì è appena arrivato Henry Lesser (Robert Sean Leonard), giovane secondino all’inizio della sua carriera, una persona benevola e fiduciosa nei confronti del sistema riformatorio.
All’interno di un luogo dominato dalla violenza e dalla corruzione, Carl e Henry sviluppano una specie d’amicizia, basata su un accordo preciso: in cambio di carta e penna (proibiti ai detenuti), il prigioniero racconta alla guardia tutta la sua vita, costellata dagli eventi più brutali. Henry accetta il patto, credendo che ciò possa aiutare Carl a redimersi dai suoi errori e a riabilitarsi nella società.
Dopo aver finito di scrivere la sua vita, fatta di omicidi e crimini, e rifiutandosi di scusarsi, Carl uccide brutalmente una guardia carceraria e viene condannato a morte. Henry cerca di convincere il condannato a difendersi, ma lui si rifiuta ostinatamente: egli vuole uscire da quel corpo e da quella vita…
"Qua e là, forse, il contrasto fra il tentativo di far cronaca dal vivo e l'impegno, invece, di studiare dall'interno i personaggi - come in quella che si usa ormai definire docu-fiction - non produce sempre gli effetti giusti, suscita stridori, provoca fratture di stile, con incertezze, pause, lacune, anche narrative. Nel suo insieme, però, l'impresa può convincere: per il suo rigore e, in molti passaggi, per la sua vitalità in sede di spettacolo. La sostengono due interpreti di provato talento, pronti, ad ogni svolta del dramma, a disegnare i loro personaggi con tutta la forza necessaria: il killer è James Woods, dopo i successi di 'Salvador', di 'Chaplin', di 'Casinò': aspro, tagliente, sempre risentito nelle sue ribellioni a tutto, ma intento anche a sfumare reazioni più sommesse, in cifre, a tratti, perfino di fragilità, Henry Lesser, già apprezzato nell''Età dell'innocenza' di Scorsese e Robert Sean Leonard: sempre in equilibrio giusto fra la dirittura morale e un'umanità capace di compatire e di soccorrere." (Gian Luigi Rondi, "Il Tempo", 22 Luglio 1996)"Pur non avendo la loro originalità espressiva e la loro forza emotiva, tuttavia il film di Metcalfe si inserisce con una sua dignità nel genere cui appartengono opere grandi come 'Io sono un evaso' (Mervyn LeRoy, 1932), 'L'uomo di Alcatraz' (John Frankenheimer, 1962), 'Nick mano fredda' (Stuart Rosemberg, 1967), 'Fuga da Alcatraz' (Don Siegel, 1979). Secondo un modello che vale quasi solo nel cinema d'America, in 'Killer' la macchina da presa è un indice accusatorio puntato contro la prigione, microcosmo violento e totalitario. Poco conta chi sia o che cosa abbia fatto: varcata la soglia del carcere, il condannato è un individuo la cui dignità spicca per contrasto con la destrutturazione d'umanità che è la funzione della macchina punitiva." (Roberto Escobar, "Il Sole 24Ore", 7 Luglio 1996)
Il film si basa sulla vera storia del serial killer Carl Panzram, impiccato a Leavenworth nel 1930.
Attore | Ruolo |
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James Woods | Carl Panzram |
Robert Sean Leonard | Henry Lesser |
Steve Forrest | Warden Charles |
Ellen Greene | Elizabeth Weaks |
John Bedford Lloyd | Karl Menninger |
Cara Buono | Esther Lesser |
Robert John Burke | R.G. Grieser |
Jeffrey DeMunn | Sam Lesser |
Christopher Petrosino | Richard Lesser |
Richard Riehle | Warden Quince |
Lili Taylor | Sally |