JEFFERSON IN PARIS

JEFFERSON IN PARIS

Voto del pubblico
Valutazione
5 di 5 su 2 voti
Regista: James Ivory
Genere: Storico
Anno: 1995
Paese: USA
Durata: 136 min
Distribuzione: MEDIASET - Medusa
JEFFERSON IN PARIS è un film di genere storico del 1995, diretto da James Ivory, con Nick Nolte e Gwyneth Paltrow. Durata 136 minuti. Distribuito da MEDIASET - Medusa.
Genere: Storico
Anno: 1995
Paese: USA
Durata: 136 min
Formato: NORMALE A COLORI
Distribuzione: MEDIASET - Medusa
Sceneggiatura: Ruth Prawer Jhabvala
Fotografia: Pierre Lhomme
Produzione: ISMAIL MERCHANT PER MERCHANT-IVORY PRODUCTIONS

TRAMA JEFFERSON IN PARIS

Il quarantunenne Thomas Jefferson nominato dal governo degli Stati Uniti ambasciatore a Parigi vi si trasferisce dopo la morte della moglie cui ha giurato eterna fedeltà. Porta con sé la figlia maggiore Patsy, un segretario e lo schiavo mulatto James Hemings. E' bene accetto dalla nobiltà parigina e suscita interesse nelle dame d'alto rango, specialmente nell'italiana Maria, sposata con Richard Cosway. Jefferson partecipa alla vita della corte di Luigi XVI e Maria Antonietta, e s'invaghisce dell'avvenente Maria Cosway che lo ricambia. Quando gli giunge notizia della morte dell'ultima figlia minore, Jefferson si ritiene affrancato dalla sua promessa di eterna fedeltà e propone a Maria di trasferirsi con lui in America: ma costei si allontana per seguire il marito a Londra. Jefferson intende riunire, frattanto, a Parigi l'intera famiglia: fa venire dall'America la figlia minore Colly. Quando Maria Cosway ritorna a Parigi in lei rinasce il dubbio di non potersi adattare alla cultura americana, che ancora tollera la schiavitù e finisce per interrompere la propria relazione. All'approssimarsi del ritorno di Jefferson in Virginia, James Hemings dichiara di voler restare a Parigi, preferendo la libertà: Jefferson si impegna di concedergliela, giunto in America.

CRITICA DI JEFFERSON IN PARIS

"Troppa carne al fuoco? Troppi film in uno solo? Ma provatevi a stiparli in un film di due ore senza noiosità didattica, con la sagacia di cui danno prova Ivory e la sua sceneggiatrice. D'accordo: la love story tra Jefferson e la pittrice oriunda italiana Maria Cosway (storicamente provata) non è appassionante, ma offre almeno un momento di grande finezza psicologica la scena nell'orto in cui la Scacchi constata di persona, da impercettibili sfumature, il legame tra Jefferson e la sua schiava quindicenne (storicamente da dimostrare). E' vero che Thandie Newton esagera in smorfie e mossette nella resa di Sally Hemings, ma, a paragone degli esibiti congressi carnali che straripano sugli schermi, come giudicate il ritegno di Ivory: reticenza? Pudore espressivo? Capacità di suggerire? Non è degno del miglior Rossellini il modo con cui Ivory - e il bravissimo Michael Lonsdale - racconta il pianto di Luigi XVI dopo aver appreso che non è cominciata una rivolta, ma una rivoluzione? Credetemi: 'Jefferson in Paris' ha almeno il merito di essere un film politicamente scorretto." (Morando Morandini, "Il Giorno", 23 Maggio 1995)"Tutto giusto: ma il film è piatto, Jefferson e Cosway sono sagome unidimensionali più che personaggi, la schiava mulatta seduce il padrone con mimiche e gesti da comica di Charlot, l'inutile cornice giornalistica ottocentesca si perde per via, la versione italiana crea con la confusione delle lingue un clamoroso pastrocchio, C'è un momento bello: il re è a caccia nella foresta quando un messaggero a cavallo lo informa dei moti popolari a Parigi; 'E' una rivolta?', chiede; 'No, sire, è una rivoluzione'; il sovrano si volta, e scoppia a piangere."(Lietta Tornabuoni, "La Stampa", 21 Maggio 1995)"James Ivory, la sua fedele sceneggiatrice Ruth Prawer Jhabvala e il produttore Ismail Merchant formano ormai da tempo un terzetto ben collaudato, ma questa volta l'affiatamento non è riuscito a superare la prova del confronto fra vizi privati e pubbliche virtù che l'individuo vive misurandosi con la società e con la Storia. Film deludente e di maniera, nonostante l'impegno produttivo, il sontuoso impianto scenografico e la ricostruzione accurata, 'Jefferson in Paris' è piatto e sfocato, fragile e prolisso. Né l'interpretazione di Nick Nolte contribuisce a conferire spessore e credibilità al personaggio di Thomas Jefferson." (Enzo Natta, "Famiglia Cristiana", 26 Luglio 1995)

CURIOSITÀ SU JEFFERSON IN PARIS

REVISIONE MINISTERO MAGGIO 1995

INTERPRETI E PERSONAGGI DI JEFFERSON IN PARIS

Attore Ruolo
Nick Nolte
Thomas Jefferson
Gwyneth Paltrow
Patsy Jefferson
Estelle Eonnet
Polly Jefferson
Thandiwe Newton
Sally Hemings
Greta Scacchi
Maria Cosway
Lambert Wilson
Conte Di Lafayette
Michael Londsdale
Re Luigi Xvi
Jean-Pierre Aumont
D'Hancarville
James Earl Jones
Madison Hemings
Simon Callow
Richard Cosway
Vincent Cassel
Camille Desmoulins
Charlotte de Turckheim
Maria Antonietta
Seth Gilliam
James Hemings
Olivia Bonamy
alunna
Todd Boyce
William Short
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