TRAMA IQBAL
Iqbal, film diretto da Cinzia Th Torrini, racconta la storia di Iqbal Maruf (Rajindra Jayasinghe), bambino pakistano proveniente da una famiglia molto povera. Per risollevare la situazione economica familiare, i genitori decidono di cedere il figlio - di soli cinque anni - a un commerciante di tappeti, che lo porta con sé nella sua fabbrica, dove lavorano esclusivamente minorenni.
In quel posto i bambini sono ridotti in schiavitù, privati di ogni libertà e dignità, costretti a lavorare tutto il giorno con le loro piccole mani, puniti e percossi per ogni minimo errore o tentativo di ribellione. Il coraggioso Iqbal cerca di lottare contro questo stato delle cose e quando compie dieci anni riesce a fuggire dalla fabbrica di tappeti.
Una volta fuori, il piccolo incontra Ulla Khasi (Roshan Seth), un attivista e avvocato per i diritti umani. Grazie a lui, Iqbal scopre la possibilità di un mondo diverso, in cui i bambini possono essere liberi di vivere la loro età e andare a scuola. Da quel momento il ragazzino decide di impegnarsi nella lotta contro lo sfruttamento minorile: finalmente la sua voce inizia ad essere ascoltata…
CRITICA DI IQBAL
"'Iqbal' non era rassicurante, non era rilassante, non era "natalizio". Era il racconto più lontano dai buoni sentimenti di quello che si potesse immaginare. Era terribilmente vicino alla cronaca di questo periodo. "Iqbal" è un film tv che, sia pure con quegli inevitabili bruschi passaggi dei film tv, con quelle inevitabili superficialità psicologiche, riesce a mandare di traverso il panettone di Natale. E a farci diventare indigesti anche i tappeti." (Alessandra Comazzi, "La Stampa" 23 dicembre 1998)
CURIOSITÀ SU IQBAL
Il film si basa sulla vera storia di Iqbal Masih, il piccolo pakistano ridotto in schiavitù che combatté per i diritti dei bambini sfruttati dai fabbricanti di tappeti, sacrificando la propria vita.
