Frances Houdson, giornalista di una televisione statunitense, viene incaricata di un importante servizio in una regione dell'Amazzonia. L'accompagnerà Mark, un efficiente "cameraman". Si tratta di individuare ed intervistare un certo colonnello Horn, già implicato in un feroce massacro in Guyana. I due arrivano in un campo-base di produttori di droga, dove casualmente si trova anche il giovane figlio del proprietario della compagnia televisiva, fuggito di casa per sete di avventure, ma oramai pentito e tutto preso dall'idea di tornarsene in seno alla famiglia. Quando il piccolo aereo noleggiato da Frances arriva sul posto, la donna e il suo collega trovano molti cadaveri di bianchi e di indios e le visibili tracce di una autentica devastazione. Essi vengono così coinvolti in una spietata lotta tra bande, una delle quali appunto capitanata da Horn, che ha deciso di osteggiare ad ogni costo il commercio della droga. Insieme ad Ana, una ragazza che faceva parte del campo, miracolosamente scampata all'eccidio, i nostri partiranno a piedi nelle fitte boscaglie e traversando corsi d'acqua zeppi di coccodrilli verso il più prossimo campo. Dopo varie traversie, perduta per sempre Ana, ferocemente uccisa e seviziata durante la marcia dagli invisibili indios, ma ritrovato il ragazzo, sfuggito alle cerbottane degli uomini del colonnello, i nostri vengono fatti prigionieri da quest'ultimo. Egli li condanna a morire ma, tuttavia vistosi ormai scoperto, curiosamente acconsente a farsi intervistare e, grazie alla macchina da ripresa che Mark è riuscito a salvare, si fa uccidere in diretta da uno dei suoi accoliti. Arriva un elicottero governativo, da cui scende il padre del giovane americano per riabbracciare il suo rampollo. Durante la sparatoria finale, Frances e Mark riescono a partire sull'aereo di Horn, non senza aver giustiziato nella stessa carlinga l'ultimo e più sadico scherano del colonnello.