Clara non vuole assolutamente sposare l'uomo che suo padre le ha destinato. Per sottrarsi alla volontà tirannica del padre, decide di fingersi già sposata. Si rivolge ad un'agenzia matrimoniale, e mediante il versamento d'una congrua somma, ottiene le sia messo a disposizione un marito posticcio da presentare al padre. Succede però che l'incaricato dell'agenzia, al quale ella ha imprudentemente affidato il proprio portafoglio, s'eclissi, piantandola al ristorante della stazione, senza denari e con un grosso conto da pagare. La povera Clara viene arrestata. La polizia s'adopera per rintracciare il presunto marito, e arresta un giovanotto, un architetto, che ha lo stesso nome e cognome del ladro. L'architetto e Clara sono messi a confronto, e poi lasciati soli: per riacquistare la libertà fingono di essere veramente marito e moglie. Il giovanotto, che ha commesso molte scapataggini e contratto molti debiti ha uno zio ricco, che gli vuol bene e desidera vederlo sposato. Per uscire dagl'impicci, si presenta allo zio con Clara, e quello, credendoli sposati, li accoglie a braccia aperte. Ma nel fingersi marito e moglie i due finiscono per innamorarsi davvero, ed attraverso molte difficoltà, finiscono col cadere l'uno nelle braccia dell'altra. Potranno così avverarsi le speranze del buon zio, che desidera al più presto un nipotino.
"Questo film comico-sentimentale, ad andatura piuttosto farsesca, diverte certamente il pubblico amante delle cose semplici, anche se aggrovigliate indipendenza dei soliti scambi di persone, imprevisti, equivoci e via dicendo, più comuni alle farse che alle commedie. [...] Per fortuna il processo non incomincia neppure quando il film finisce e le zitelle bruttine si vedono poco in scena quindi zitelle e processo c'entrano poco in questo film. In compenso si ammirano di frequente noti e bravi attori [...]". (A. Blandi, "La Nuova Stampa", 3/4/1945).
DA UNA COMMEDIA UNGHERESE
Attore | Ruolo |
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Antonio Gandusio | Lo Zio Ricco |
Ondina Maris | Clara |
Roberto Villa | L'Architetto |