LA TRAMA DI IL PAPA DI GREENWICH VILLAGE
Il Papa del Greenwich Village, film diretto da Stuart Rosenberg, segue le vicende di Charlie Moran (Mickey Rourke), che gestisce un ristorante a Little Italy, nella città di New York, e ha una splendida fidanzata di nome Diane (Daryl Hannah). La sua vita sembra andare a gonfie vele, finché non fa assumere il cugino Paulie (Eric Roberts) come cameriere nel locale dove lavora. Poco dopo entrambi vengono licenziati.
Senza il becco di un quattrino, Charlie si fa coinvolgere in un furto ai danni di Eddie Grant (Burt Young), un boss locale, insieme a Barney (Kenneth McMillan), un orologiaio di origini irlandesi. Proprio sul più bello, però, irrompe nella stanza un poliziotto che ha le loro stesse intenzioni, costringendoli a nascondersi. L'agente apre la cassaforte, ma quando si accorge che c'è qualcun altro oltre a lui, per paura scappa e cade dalla finestra, rimanendo ucciso. Quando il gangster scopre che Paulie è uno dei rapinatori, prima gli taglia il pollice e poi gli fa pressione per scoprire i nomi dei complici. Riusciranno i due cugini a uscire dal guaio in cui si sono cacciati?
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RECENSIONE
"La prima cosa che emerge dal film è la difficoltà di lettura, a causa dell'impianto narrativoi, caotico, scucito e dispersivo. Rosenberg ha farcito il racconto di troppi ingredienti: un ambiente 'mafioso' sordido e spietato, che impone tangenti sul piccolo commercio, come sulle scommesse all'ippodromo e sulla polizia; un ambiente poliziesco debole e inetto, un'amicizia per certe notazioni ambigua, scaltrezza e patetismo, denuncia e convivenza, discriminazione e simpatia... E non ha saputo dominare la materia. Rimane infatti equidistante dal dramma e dalla commedia, col risultato di non far piangere né ridere e di conferire scarsa credibilità ai personaggi: il meno probabile è proprio il presunto 'papa', un piccolo capo mafia grassone e balordo. Dopo aver setacciato per mesi - come dichiara - il terreno della Little Italy newyorchese per prepararsi al ruolo pseudo-realilstico del suo (peraltro mancato) ritratto d'ambiente, Rosenberg avrebbe potuto darci qualcosa di meno ibrido, e non restare così a mezz'aria fra un messaggio sociale (più ostentato che credibile) e il 'divertissement a suspense' che rasenta in qualche momento la ciarlataneria. Il povero Mickey Rourke - fatto ingrassare 10 kg per trasformarsi nell'indolente e debole Charlie Moran - spreca nel film le sue smorfie di rimorso, ed Eric Roberts i suoi maliziosi sorrisi d'angolo, mentre Geraldine Page - che abbiamo visto in 'Interiors' di Woody Allen con ben altro peso - appare tutta sprecata, anche se riesce a rendere con intensità il breve flash di madre del poliziotto assassinato. Resta da vedere quanti italiani si riconoscono nei due sprovveduti e sdolcinati 'napoletani' a New York, e quanto irlandesi in Kenneth McMillan, orologiaio scassinatore." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 99, 1985)
CURIOSITÀ SU IL PAPA DI GREENWICH VILLAGE
Il film è tratto da un romanzo di Vincent Patrick, che ha scritto la sceneggiatura.
Ha ricevuto una nomination ai Premi Oscar nel 1985.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL PAPA DI GREENWICH VILLAGE
PREMI E RICONOSCIMENTI PER IL PAPA DI GREENWICH VILLAGE
Oscar - 1985
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 1985
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