LA TRAMA DI IL FIGLIO DI SPARTACUS
Per volere di Cesare, un centurione capeggia la rivolta degli schiavi della Lidia contro il malvagio Crasso. E scopre di essere figlio dell'eroe gladiatore. Sulla scia dei film su Spartaco di Freda ('53) e Kubrick ('60), un peplum antico-romano e non mitologico-greco, con la presenza di Reeves, il più celebre Ercole del cinema, da poco scomparso.
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RECENSIONE
Questi "peplum" italiani avevano sempre qualcosa di particolarmente buffo che, bene o male, li faceva rimanere nella memoria. In questo caso, dato per scontato il mestiere di Corbucci, la cosa di gran lunga piu' buffa è il nome del protagonista: Rando. Un eventuale seguito avrebbe cosi' potuto intitolarsi "Rando 2". (Francesco Mininni, Magazine italiano tv) Usando tutti gli ingredienti tipici del film pseudostoricoavventuroso, l'autore ha realizzato un film movimentato a sufficienza e non privo di qualche efficace pagina spettacolare. La vicenda pecca d'ingenuità e scontato appare il finale, come del resto ovvie appaiono alcune svolte narrative. Discreta la fotografia a colori, anonima l'interpretazione. (Segnalazioni cinematografiche) "Questo film si situa al livello di altri cui i cineaste a corto di idee, ma di "grossa borsa", hanno da tempo invaso gli schermi (...)". (C. Cobast, "Saison '64", Parigi, 1964).
CURIOSITÀ SU IL FIGLIO DI SPARTACUS
MUSICA DIRETTA DA PIER LUIGI URBINI.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL FIGLIO DI SPARTACUS