A Morgantown, bidonville ai margini della prateria americana, gli abitanti passano il tempo sotto un sole implacabile in un forte degrado sociale ed umano. Il lavoro è quasi inesistente in quelle zone dimenticate, e qui, tra i tanti, vive Raphael, giovane americano, con la moglie Rita e i due figli, Frankie e Marta. Deciso a dare un futuro migliore alla sua famiglia, un giorno Raphael si reca in città alla ricerca di un lavoro. Qui incontra Larry, persona un po' ambigua che gli prospetta la possibilità di una grossa occasione e lo conduce da Mc Carthy, uomo potente e danaroso che vive in un sotterraneo. Dopo aver parlato un po' con il giovane, Mc Carthy gli spiega qual'è il patto da stringere tra loro: Raphael si lascerà torturare fino alla morte in uno snuff-movie, quei tipi di film realizzati e poi venduti ad ignoti depravati. In cambio riceverà un premio di 50.000 dollari con i quali garantirà il futuro ai suoi. L'appuntamento è fissato per sette giorni dopo. Rapahel torna a casa con l'anticipo ricevuto, compra vestiti e cibo per moglie e figli, organizza una grande festa, poi pensa alla scelta fatta, cerca conforto in chiesa ma il parroco non è in grado di rispondere ai suoi dubbi. Infine, trascorsa la settimana, torna nel luogo dell'incontro, scende nel sotterraneo, una porta si chiude dietro di lui.
"È uno dei più originali, anomali, incantati film hollywoodiani degli anni Novanta. Chi ha amato 'Dead Man' di Jarmush non deve perderlo. Come molto del cinema che conta in questa fine di secolo, è un film sulla morte. (...) Gianni Canova l'ha definito una 'ghost-story', una danza di spetti, e lo sono almeno il Raphael di Depp che pure ama la moglie e i due figli, e per il loro avvenire si sacrifica, e il Brando dal cuore di tenebra che compra la sua morte su tortura per farne uno 'snuff movie'. A Cannes i critici l'hanno maltrattato, accusandolo di ridondanza, velleitarismo, estetismo, kitsch. Sono tutti difetti che per chi scrive sono pregi, e avrei bisogno di altre 100 righe per dimostrarlo. Ma forse c'è qualcuno tra chi legge che, come me, uscirà dal film stregato e commosso come ormai al cinema capita raramente". (Morando Morandini, 'Il Giorno', 22 novembre 1997)"C'è da giurare sulla sincerità di Depp, che crede visibilmente nel film, ne ha scritto la sceneggiatura e i dialoghi, partecipa con commozione al destino del proprio eroe. Il tentativo di ritorno al racconto epico-allegorico non manca affatto di generosità. Peccato che il regista esordiente non sia riuscito a cogliere lo spirito del suo riferimento più diretto 'Dead Man' di Jim Jarmusch altra favola iniziatica di cui è stato protagonista. (...) Qualche scena è suggestiva: quella, ad esempio, del lunapark montato intorno al sacrificio del protagonista, un 'big carnival' che evoca 'L'asso nella manica'. Qualche altra imbarazzante: come l'amore sulla montagna, cartolina turistica in controluce vagamente 'cochonne'. Nella parte del diabolico Mister Mc Carthy, Brando batte il proprio record di velocità sullo schermo: ci resta più o meno quattro minuti e, in quel poco, fa l'imitazione di Kurtz in 'Apocalypse Now'. (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 novembre 1997)
- LA PRODUZIONE RINGRAZIA EMIR KUSTURICA.- PRESENTATO AL 50° FESTIVAL DI CANNES (1997)- IN SEGUITO ALLE CRITICHE NEGATIVE FORMULATE DAI CRITICI AMERICANI PRESENTI A CANNES JOHNNY DEPP NON HA FATTO USCIRE IL FILM NELLE SALE AMERICANE.- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1997
romanzo omonimo di Gregory Mc Donald
Attore | Ruolo |
---|---|
Johnny Depp | Raphael |
Marlon Brando | Mc Carthy |
Marshall Bell | Larry |
Elpidia Carrillo | Rita |
Frederic Forrest | Lou Sr. |
Clarence Williams III | Padre Stratton |
Max Perlich | Lou Jr. |
Luis Guzmán | Luis |
Cody Lightning | Frankie |
Nicole Mancera | Marta |
Floyd 'Red Crow' Westerman | Papa |
Pepe Serna | Alessandro |
Lupe Ontiveros | Maria |
Alexis Curz | Heyman |
Chuck E. Weiss | Whizzy |
Jack Polick | Bartolomew Ender |