Il coraggio della verità è un film del 2016 diretto da Edward Zwick.
Il protagonista della vicenda è il colonello Nathan Serling (Denzel Washington), assegnato alla commissione di inchiesta per conferire la medaglia d’onore del congresso alla defunta elicotterista Karen Walden (Meg Ryan).
In molti attendono la cerimonia di premiazione, compreso lo staff della Casa Bianca e il Presidente che sanno di poter attirare il favore della nazione, assegnando per la prima volta nella storia una medaglia militare ad una donna.
Serling prende il suo compito molto seriamente, ma l’inchiesta su Karen si intreccia irrimediabilmente alla sua vita privata, portando a galla un terribile episodio del suo passato. Il colonnello, infatti, non ha ancora elaborato il trauma di aver erroneamente ordinato di aprire il fuoco, causando la morte di un caro amico nel corso di una missione.
A riportare a galla il doloroso passato c’è l’insistente giornalista Tony Gartner (Scott Glenn), che sta indagando sulla vicenda per il suo articolo di punta. Serling interroga i commilitoni della Walden ma i racconti dei soldati non sembrano collimare. Monfriez (Michael Moriarty) e Altameyer (Seth Gilliam), ad esempio, affermano di non aver assistito personalmente alle gesta di Karen, prima della sua morte, nonostante entrambi siano certi che la donna abbia aperto il fuoco per salvarli. La versione dell’equipaggio del Black Hawk non collima con la testimonianza dello specialista Ilario (Matt Damon) che nega di aver sentito o visto Karen al comando dell’M 16, senza fornire ulteriori dettagli sulla dinamica. Chi tra loro sta mentendo?
Il regista è bravo a gestire le complesse dinamiche psicologiche e morali del protagonista, potendo anche contare sull'incisività di Denzel Washington, che affronta la vicenda con le sue robuste e atletiche spalle e con il suo sguardo intenso che rimanda agli eroi idealisti alla Gary Cooper e Montgomery Clift. (Il Mattino, Alberto Castellano, 3/2/97)Il modo di raccontare è coinvolgente. Da una parte c'è il fascino dell'intrigo di "detection", che istituisce un arcano legame tra il vivo e la morta (Denzel e Meg non si incontrano mai sullo schermo). Dall'altra restano forti le suggestioni del "flashback menzognero", con cui il cinema (Kurosawa e Hitchcock insegnano) può contraddire la presunta oggettività dell'immagine. Poi però la sceneggiatura di Patrick Sheane Duncan scivola verso l'epilogo patriottico e consolatorio. (La Repubblica, Roberto Nepoti, 3/2/97)
A causa del dimagrimento repentino per interpretare il personaggio di Ilario, Matt Damon si causò seri danni fisici e fu costretto ad essere seguito dai medici per mesi. La sua risolutezza, tuttavia, colpì moltissimo Francis Ford Coppola che gli offrì il ruolo di protagonista ne L’uomo della pioggia (1999).
Per il ruolo di Nathan Serling furono considerati Tom Hanks e Harrison Ford.
Attore | Ruolo |
---|---|
Denzel Washington | Nathaniel Serling |
Meg Ryan | Karen Walden |
Lou Diamond Phillips | Monfriez |
Michael Moriarty | Generale Hershberg |
Matt Damon | Ilario |
Bronson Peinchot | Bruno |
Seth Gilliam | Altameyer |
Regina Taylor | Meredith Serling |
Zeljko Ivanek | Banacek |
Scott Glenn | Tony Gartner |
Tim Guinee | Rady |
Sean Astin | Patella |