Il Codice del Bosco, il documentario diretto da Alessandro Bernard e Paolo Ceretto, segue le conseguenze dell’uragano Vaia che tra ottobre e novembre 2018, ha devastato il nord-est dell’Italia, colpendo in particolare le Dolomiti e le Prealpi Venete.
Si stima che durante la tempesta siano stati abbattuti circa 14.000 alberi. Questo disastro ha favorito la diffusione di un piccolo insetto, il Bostrico, che si nutre dei tronchi abbattuti, aumentando il suo impatto anche sugli abeti della foresta. L'epidemia di Bostrico, aggravata dalla siccità e dal maltempo del 2022, continua a minacciare la vegetazione, a sei anni dalla tempesta. In Val di Fiemme, a Costa Bocche, due scienziati, Alessandro Chiolerio e Monica Gagliano, si incontrano per esplorare il bosco distrutto. Tra alberi spezzati e radici capovolte, il Bostrico avanza inesorabilmente, lasciando tracce sotto la corteccia che sembrano enigmi da decifrare. Questo linguaggio misterioso apre nuove ipotesi scientifiche, unendo conoscenze antiche e moderne.
Il film si sviluppa come un viaggio affascinante alla ricerca di un nuovo modo di comprendere e vivere il nostro rapporto con la natura. Il bosco si rivela come un'entità viva, un luogo dove la scienza, la tecnologia e il mito si intrecciano. Questo incontro tra esseri umani e piante apre a nuove scoperte scientifiche e applicazioni tecnologiche, dando vita a immaginari che superano i limiti dell’approccio tradizionale.
Presentato in anteprima mondiale al 73. Trento Film Festival.