Il giovane Candido, garzone in una giostra di cavalli, è il beniamino di una banda di monelli che hanno formato una tribù di "mohicani" e lo hanno eletto loro "capo bianco". Truccatosi da chiromante per sfuggire alle ire di un omaccione, si innamora di una ragazza che era entrata nel baraccone per farsi leggere la mano. Un giovanotto, capo di una losca cricca di falsari, tenta di attirare nella sua rete la graziosa fanciulla, fioraia di un locale notturno, ma Candido sventa le sue perverse trame, lo smaschera, e con l'aiuto dei suoi fedeli "mohicani" libera la fanciulla che i malviventi tenevano prigioniera.
"(...) Gli autori del film hanno abbandonato il filone grottesco che poteva offrire qualche buona occasione a Macario per imbarcarlo in una vicenda farsesco sentimentale, ricalcandola su uno schema vecchio ed esaurito. (...) Le situazioni, specialmente quelle della baruffa tra Macario e i falsari, nel covo di questi ultimi, abbisognavano per essere rinnovati di un minimo di invenzione comica (...)". (S. De Feo, "Il Messaggero" 26/10/1941)
DIRETTORE DI PRODUZIONE: LIBORIO CAPITANIAIUTO REGISTA: JULIO DE ROMEROFONICO: LUIGI MONDINO
Attore | Ruolo |
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Mario Ancillotti | Toro Seduto |
Valdemaro Attuale | Tonino |
Luisella Beghi | Grazia |
Luciano Gherardi | Pippetto |
Erminio Macario | Candido |
Carlo Moreno | Il Cantante |
Katiuscia Odinzova | La Danzatrice |
Enzo Fiermonte | Paolo |
Carlo Rizzo | Gigetto |
Idolo Tancredi | Simone |