Scontati tre anni di prigione per aver picchiato a sangue un debitore che aveva cercato di saldare il proprio conto a coltellate, il giovane contadino Rocco Colantini viene ripudiato dal padre, nemico della violenza e costretto a lasciare la casa. Nella zona dominano il mercato del bestiame i tre fratelli Marzacchi che agiscono con metodi mafiosi per conto dell'"Americano", un insospettabile personaggio che si tiene nell'ombra. Assunto alle dipendenze di un ricco proprietario terriero, don Andrea Pappalardo, che coi Marzacchi ha un credito di 5 milioni, Rocco riesce a riscuoterlo bastonando selvaggiamente il più anziano dei tre fratelli, tanto da pregiudicarne per sempre le facoltà intellettuali. Per vendetta, il secondo dei Marzacchi, Giuseppe, uccide don Andrea. In seguito alla sua morte Rocco diviene l'amministratore di tutte le proprietà del defunto e l'amante della sua vedova. La sua attività, diretta ad ammodernare i metodi di coltivazione e di allevamento e a indurre i piccoli proprietari della zona a unirsi contro le prepotenze dei Marzacchi, induce Giuseppe a tendergli un agguato, dal quale Rocco esce vivo e poi a cercare di ucciderlo durante una messa inscenata a bella posta. Il furibondo scontro, cui prende parte anche il ravveduto padre di Rocco, si conclude con la sconfitta dei Marzacchi. Ucciso Giuseppe, Rocco penetra nella villa dell'"Americano" e lo ammazza. Giungono, pero, i poliziotti e Rocco, dopo averne ucciso uno, muore sotto i loro colpi.
Il film vorrebbe denunciare i sistemi mafiosi. In pratica, però, impostata alla stregua di un truce melodramma e con scarsa preoccupazione per le psicologie dei personaggi e la credibilità del racconto, la vicenda si regge, come spettacolo, soltanto sulla violenza e sulle consuete parentesi erotiche. (Segnalazioni Cinematografiche).