Verso la fine del '700, un gruppo di ex bucanieri, comandati dall'irlandese Martin McDonald, si insedia, con il consenso della regina d'Inghilterra, che ha perdonato le loro colpe, nell'isola di Horn, detta anche l'Isola degli Squali. I loro propositi di vivere pacificamente coltivando la terra e sfruttando i locali banchi di ostriche perlifere, contrastano però con le mire, sui medesimi, di un commerciante francese. Costui, e il suo complice, il capitano Mallory - un corrotto ufficiale inglese, che odia a morte McDonald per ragioni sentimentali - cercano perciò di indurre gli ex pirati, violando i loro diritti, a ribellarsi, sì da poterli poi privare, per ritorsione, dell'isola e delle sue ricchezze. Imprigionato, con un pretesto, assieme con molti degli uomini, Martin evade e si impadronisce di una nave. Mentre Mallory lo attende, coi soldati, a Horn, McDonald fa vela verso la sede del governatore, Sir Arthur Moore, sgomina la difesa del palazzo e all'ignaro rappresentante di sua maestà britannica rivela i soprusi di cui il capitano Mallory s'è reso colpevole nei confronti suoi e della sua gente. Sir Arthur ordina a Mallory, dopo averlo degradato, di abbandonare per sempre quei luoghi e nomina Martin governatore di Horn. Nell'estremo tentativo di liberarsi di lui uccidendolo, il disonesto commerciante francese muore per mano di un seguace di McDonald.
"Il film si ispira a quei vetusti racconti avventurosi basati sulle prodezze dei corsari convertiti al vivere civile e all'attività colonizzatrice, e, come questi, possiede una trama modesta ed è stato realizzato in modo approssimativo." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 7, 1973).