Georgia e Sadie sono due sorelle. Georgia, la maggiore, fin da bambina, per la musica ha due doti indiscusse: la vocazione e una voce molto bella. Il suo successo con la "band", di cui il marito Jake è il manager, e il consenso del pubblico l'hanno aiutata molto: il marito l'ama, ha due bei figli, una bella casa, una vita regolata. Sadie, la minore, ammira la sorella, ne comprende il valore, ha solo un po' di talento (e molto coraggio), ma nulla di più. La sua vita è convulsa e disordinata, passa da un complesso musicale all'altro, da un localino di classe inferiore all'altro, si droga quando è depressa, beve e cambia spesso il compagno della vita sentimentale: l'anziano Trucker, Chasman, Herman e Axel (fattorino di supermercato che, bravo e affezionato com'è, sposa Sadie, ma poi sparisce). Le due sorelle sono, benché tanto diverse, assai legate: Sadie non appare invidiosa del successo di Georgia, perché è certa che anche lei prima o poi avrà fortuna. Ma la sua è una vita ai margini, da sregolata. La sorella l'aiuta, anche da lontano; la fa disintossicare, mentre Sadie non manca di punzecchiarla, come spesso accade contro chi è il migliore. Georgia, non potendone più, attacca la giovane senza voce e dalla vita squallida. Ma anche Sadie, malgrado alcol, droga e stentati gargarismi canori, ha una personalità tenace e - in fondo ammirando sempre colei che ha avuto più talento, più voce e una esistenza fortunata - continua a percorrere il suo duro cammino per affermarsi nella propria vita.
"Due sorelle, il rock, una guerra in casa che diventa una guerra in musica, con personaggi non di rado lacerati e scorticati. Li ha immaginati Barbara Turner, una scrittrice di cinema che per il personaggio del titolo, una cantautrice di successo, sembra si sia ispirata alla vita dell'attrice che qui lo interpreta, Mare Winningham, madre di cinque figli, felicemente sposata, molto nota sia al cinema sia in Tv. L'opposto del personaggio della sorella, Sadie, anche lei cantante rock ma dedita all'alcool, alla droga e sempre travolta da una vita sregolata. (...) Gli sono di validissimo ausilio le due interpreti che si è scelto come protagoniste, soprattutto Jennifer Jason Leigh non nuova, nelle vesti di Sadie, a caratteri intimamente dilaniati (si ricordi 'Inserzione pericolosa') e qui molto attenta a tenersi nelle misure giuste anche quando tocca le corde più dolorose e più tese; le tien testa, validamente, Mare Winningham, con vitalità luminosa." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 24 Giugno 1996)"Vite parallele di due sorelle, quella buona e quella no, entrambe cantanti fra rock e country: Georgia con enorme successo, Sadie drogata e alla deriva. Il paradosso sta nel fatto che delle due proprio Sadie, che trascina da una crisi all'altra una cosiddetta esistenza d'artista alla Billie Holiday, è la meno artista; e lo è invece Georgia, borghesemente sposata e con figli. Si può mettere accanto ai più inquietanti film sullo stesso tema, questo 'Georgia' scritto come un veicolo per Jennifer Jason Leigh da sua madre Barbara Turner e da loro prodotto in un primo momento offrendo la regia a Robert Altman, poi affidandosi al veterano teatrante Ulu Grosbard." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 29 Giugno 1996)"La qualità migliore di 'Georgia' è il tono realistico, non piagnone ma intenso, che Ulu Grosbard imprime alla vicenda, mischiando la dinamica drammatica delle psicologie al ritratto della scena musicale di Seattle, una delle più vivaci d'America (non per niente il grunge è nato lì). Basta vedere come il regista risolve una delle scene clou della vicenda, ovvero la scorticata esibizione di Sadie durante una serata anti-Aids. Con lei che, in una sorta di spogliarello morale affidato alle parole di 'Take me back' di Van Morrison, urla ai quattro venti la sua disperata confusione, in una simbolica richiesta d'aiuto che spinge la sorella famosa ad unirsi al canto. Ma nello stesso tempo, è come se Georgia avesse paura di perdere per una volta la supremazia artistica garantita dalla sua voce melodiosa, dal suo talento compositivo. Occhi bistrati di nero, voce strascicata, il corpo smagrito, Jennifer Jason Leigh non è nuova a personaggi femminili scorticati, a un passo dalla perdizione, ma qui l'usuale bravura si arricchisce di una sottigliezza recitativa che emerge anche nei pezzi cantati live, come la struggente 'Almost blue' di Costello. E non è da meno la 'sorella' Mare Winningham, la donna fortunata che vorrebbe allontanare dal proprio sguardo il disagio di quella punkette dissennata che pure è costretta ad amare. E alla fine ci riuscirà." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 19 Maggio 1996)
REVISIONE MINISTERO MAGGIO 1996
Attore | Ruolo |
---|---|
Jennifer Jason Leigh | Sadie |
Mare Winningham | Georgia |
Ted Levine | Jake |
Max Perlich | Axel |
John C. Reilly | Herman |
Rachel Rasco | Mish |
Jimmy Witherspoon | Trucker |
Aisleagh Jackson | Georgia Da Piccola |
Tony Marsico | Paul |
Smokey Hormel | Leland |
Tom Bower | Erwin Flood |
Jamian Briar | Andrew |
Jason Carter | Chasman |
John Doe | Bobby |
Nicole Donahoo | Sadie Da Piccola |
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