LA TRAMA DI GENTE DI DUBLINO
A Dublino nel 1904 in una serata in prossimità del Natale, si svolge la tradizionale festa, che tre signorine della buona borghesia, due anziane sorelle, Kate e Julia Morkan, e la loro nipote Mary Jane, offrono ogni anno per amici e parenti. Si fa musica, si balla e si partecipa ad un ottimo pranzo, preparato completamente dalle padrone di casa. Gabriel Conroy, nipote prediletto delle signorine Morkan, e sua moglie Gretta sono gli ospiti principali e aiutano a ricevere gli invitati. Soprattutto è insostituibile Gabriel, incaricato dalle zie di svolgere incarichi delicati, come sorvegliare Freddy Matines, un caro amico troppo spesso ubriaco, o tagliare al momento opportuno l'oca arrosto, e, infine, pronunciare il discorsetto ufficiale. Egli è un uomo mediocre e tranquillo e fa tutto questo con la solita gentilezza e premura, mentre guarda ogni tanto soddisfatto la sua bella moglie, che partecipa alla riunione con un certo distacco. La conversazione è vivace e si parla molto di musica, essendo le padrone di casa delle appassionate musiciste. C'è anche un noto tenore, fra gli ospiti, ma sembra non voglia esibirsi, mentre la vecchia zia Julia, con voce molto flebile, canta una celebre aria in modo patetico. Tutti lodano l'ospitalità squisita delle tre signorine e il successo della festa. Poi viene l'ora di andarsene...
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RECENSIONE
"Questo film è uno struggente e romantico saggio sul morire, pieno di sottile malinconia. Bravi tutti gli interpreti. La musica è assai suggestiva ed è lodevole la cura nel rendere l'ambientazione nella Dublino primi '900." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 104, 1988)"Curiosamente, fin da quando fu presentato a Venezia, ne 1987, alla presenza, possente e struggente, di John Huston in sedia a rotelle (sarebbe morto qualche mese dopo), 'The Dead. Gente di Dublino' è stato riconosciuto da tutti come la forma perfetta di trascrizione letteraria. Per molte ragioni: a partire dal fatto che la sua durata (82 minuti) coincide quasi con il tempo di lettura del racconto lungo di James Joyce 'I dublinesi' (1914) a cui Huston si è ispirato. E suo figlio Tony, quello che ora conosciamo come attore, scrivendo la sceneggiatura, non ha dovuto esercitare la compressione che così spesso snatura il testo letterario e si è potuto abbandonare al flusso narrativo di Joyce, ai suoi tempi alla sua voce. Ma, ovviamente, c'è assai di più: c'è il sentimento così forte della morte, che John Huston viveva in maniera stoica e laica, c'è il senso del ricordo, c'è l'importanza di quello che lasciamo attraverso la memoria. E c'è, ricostruita in studio ma poetica e mirabile, la vecchia Dublino, una cena di Natale, i parenti, le vecchiezze, le chiacchiere, l'irruzione dei ricordi di Gretta, una meravigliosa Angelica Huston, che rievoca per se stessa e poi per il marito un amore giovanile finito drammaticamente, facendogli capire l'essenza della vera passione. Un film semplice, toccante, un atto d'amore per la patria adottiva di John Huston, un capolavoro di atmosfera." (Irene Bignardi, "Il Venerdì", 5 gennaio 2007)
SOGGETTO DI GENTE DI DUBLINO
dal racconto "I morti" tratto dal libro "Gente di Dublino" di James Joyce
INTERPRETI E PERSONAGGI DI GENTE DI DUBLINO
PREMI E RICONOSCIMENTI PER GENTE DI DUBLINO
Oscar - 1988
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 1988
- Candidatura migliore sceneggiatura non originale a Tony Huston
- Candidatura migliori costumi
David di Donatello - 1988
Ecco tutti i premi e nomination David di Donatello 1988
- Candidatura miglior film straniero
- Candidatura miglior regista straniero a John Huston