Genesis, film diretto da Marie Pérennou e Claude Nuridsany, è un documentario che indaga sulle origini della Terra e dei suoi abitanti, concentrandosi sulla vita di molti animali. Attraverso la voce narrante di un bardo africano (nella versione originale di Sotigui Kouyaté) - che utilizza un linguaggio evocativo, tipico dei miti e delle fiabe - si dipana una storia affascinante, che comincia molto tempo fa: si parte con la nascita dell'Universo, per passare alla formazione della Terra, per poi vedere l’apparizione delle prime forme di vita e infine l'emergere dalle acque.
Unendo umorismo e solennità, innocenza e saggezza, il cantastorie africano parla del tempo, della materia, della nascita, dell'amore e della morte, mentre gli animali si fanno interpreti di questa genesi fiammeggiante, moderna e senza tempo.
"Torna la coppia di 'Microcosmos', Nuridsany e Pérennou, scienziati e poeti senza facili tentazioni metafisiche, sulla scia di Lucrezio. In 'Microcosmos' risalivano alle radici del mito, all'unità della Natura e delle sue forme, a quel Tempo prima del tempo storico in cui animali e umani dividevano origini e destino. Con 'Genesis' si spingono fino alla nascita stessa del cosmo, della Terra e delle specie viventi, rintracciando anche qui forme e strutture costanti in ogni organismo. (...) Ci sono mostri e prodigi, rane grosse come orchi e granchi in lotta per la loro bella, draghi che combattono cambiando colore e incredibili serpenti divoratori di uova. Qua e là il discorso prevale sulla fiaba, il Narratore semina idee, accenna qualche doverosa spiegazione. Ma per il resto, evviva, vince la meraviglia." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 settembre 2005)"Nel nuovo, intenso film, dopo 'Microcosmos', di Nuridsany e Pérennou, la visuale si allarga: non più la vita segreta di un pezzetto di prato, ma il cosmo, la nascita degli esseri viventi sul pianeta. Con saggezza, un gigante poeta africano, racconta: la nascita di cristalli, spermatozoi, feti, amebe, meduse e altre stravaganze. Animali? Più strani sono meglio è, vale la regola disneyana della natura e le mille meraviglie: rana toro, testuggine gigante, cavallucci marini in danza di morte, granchi violinisti e mostruosi serpi mangiatori di uova (senza riflusso gastrico). Tutto ciò che in natura può épater e divertir-spaventare bambini; il documentario naturalistico è poetico ma non retorico né moralistico. Avvertenza: il tempo passa e noi nulla possiamo, bellezza." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 30 settembre 2005)
Attore | Ruolo |
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Sotigui Kouyaté | Narratore |