Una tribù di pastori nomadi del Marocco rivive, attraverso il racconto del suo patriarca, le pagine della Bibbia. Il vecchio narra al nipotino la nascita della luce, la separazione delle acque, la creazione delle specie animali e vegetali. Il giorno del riposo è narrato dopo un viaggio nel deserto, ed Adamo ed Eva nell'Eden ed il peccato originale rivivono allegoricamente nell'amore acerbo di due ragazzi della tribù. Storia antica e personaggi odierni si sovrappongono anche nell'episodio di Caino, cui i cinghiali devastano i campi, ed Abele, vittima innocente. Mentre il fratello lo abbatte a sassate, un vecchio ha la visione di future guerre. Dopo la sepoltura fatta al modo nomade, con pietre, di Abele, la carovana giunge ad una città: qui una giovane coppia sogna l'amore attraverso i versi del Cantico dei Cantici, ed un vecchio cieco evoca la figura e le profezie di Geremia, agghiaccianti, ma precorritrici delle ricorrenti atrocità di cui l'umanità si è resa responsabile. Di generazione in generazione, si giunge a Noè. Dopo l'annuncio del diluvio, segue la costruzione dell'Arca, una grande stalla in legno per svernare dei pastori dell'Atlante marocchino, che affrontano con tutti i loro animale le intemperie della cattiva stagione. Il patriarca prosegue, mentre fuori piove, il racconto, con il finale invio del corvo e quello duplice della colomba che torna col ramoscello d'ulivo. L'arcobaleno suggella la pacificazione tra Dio e l'uomo.
"Ascoltiamo, e vediamo, quel tanto che è necessario in cifre in cui il semplice predomina sul complesso (e il complicato) e la nitidezza, l'essenzialità e la purezza si sostituiscono sempre alla finzione troppo ricostruita e fabbricata. La poesia, se vogliamo, quella propriamente cinematografica cui Olmi ci ha abituati, sembra mancare, ma viene in mente il monito di Rossellini quando diceva che era inutile dimostrare se era sufficiente mostrare. Olmi ha mostrato: attraverso gli occhi di un bambino cui il nonno espone sereno la più grande storia mai raccontata e riesce ad arrivare dritto al cuore. Un cinema lucido perciò, che può indurre a meditare." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 18 Settembre 1994)"Sulle prime, quando Ettore Bernabei gli aveva proposto di dirigere la 'Genesi', Ermanno Olmi aveva declinato l'offerta. Poi, dietro le insistenze dell'ex direttore generale della Rai, aveva accettato, ma a una condizione: che il film potesse prendere a modello, nella sua stupefatta ingenuità e nel suo candore innocente, il racconto biblico fattogli dalla nonna quando lui era bambino. Non la scoperta di una favola arcana o la rievocazione di un mito ma la ricerca della verità attraverso il valore della tradizione e l'affettuoso rispetto delle proprie origini, dunque. Così Ermanno Olmi ha affrontato il testo biblico." (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 5 Ottobre 1994)"Il film è un vero inno alla vita e un commosso ringraziamento per la bellezza del creato. L'insistita presenza di volti di bambini e di giovani donne sono appunto una dichiarazione in questo senso, una richiesta di difesa delle creature più fragili, di coloro che esprimono il futuro dell'umanità. Presentato proprio nei giorni della Conferenza sulla popolazione de Il Cairo, il film di Olmi acquista un significato particolare, non per il fatto di essere collocato in questo o quello schieramento, quanto nella sua corretta posizione di sostenitore dell'equilibrio delle risorse e del rispetto per la natura in ogni sua manifestazione. Un rispetto che non ne forza le possibilità e punta al soddisfacimento dei bisogni dell'umanità." (Luciano Grandi, 'Settimana', 18 Settembre 1994)
- PRIMO EPISODIO DELLA COLLANA TELEVISIVA 'LA BIBBIA'.
Attore | Ruolo |
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Omero Antonutti | Noè |
Sabir Aziz | Adamo |
Haddou Zoubida | Eva |
Annabi Abdelialil | Caino |
B. Haddan Mohammed | Abele |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1995