Elisabeth ha trent'anni, è divorziata da poco e di professione fa la segretaria-traduttrice, ma trova molte difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e a recuperare il proprio equilibrio. Per ottenere la custodia del figlio Nikki - che al momento si trova con il padre - ella dovrebbe risposarsi e, sempre per ottenere la qualifica di donna "sistemata", dovrebbe risolvere la situazione professionale in maniera stabile, accettando anche alcuni compromessi a cui è contraria. Giorno dopo giorno Elisabeth si rende sempre meglio conto che la società accetta l'emancipazione femminile solo in teoria. Alla fine la donna eviterà di scendere a patti con i suoi datori di lavoro e si sposerà forzatamente con un ingegnere conciliante.
"Il film, teso alla dimostrazione del suo assunto - vale a dire che nell'ambiente tedesco descritto la donna non può vivere autonomamente - non si concede ricerche stilistiche. In realtà, a parte qualche caduta di ritmo, si avvale di una notevole interpretazione della protagonista (tra l'altro coautrice della sceneggiatura), e offre una minuziosa nonché convinta pittura di costume." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 78, 1975)
Attore | Ruolo |
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Margarethe von Trotta | Elisabeth Junker |
Friedhelm Ptock | Hans-Helmut Junker |
Martin Lüttge | Oskar Merz |
Ute Ellin | Irm |
Georg Marischka | Il gallerista |
Walter Sedlmayr | Padrone della pellicceria |
Nikolaus Vesely | Nikki, il figlio di Elisabeth |
Ruth Hellberg | Madre di Elisabeth |
Maria Brunner | Maestra di ballo |
Else Domberger | Maestra di canto |
Konrad Farner | Se stesso |