Madre e figlia dirigono egregiamente, da brave milanesi tutta efficienza, una fabbrica di kimono. Napoletani arruffoni, un padre e un figlio dirigono concorrenzialmente una fabbrica analoga. Ma lui, il capo, è millantatore e pasticcione. La faida tra le due società si complica sentimentalmente e con incrocio di generazioni: la ragazza si innamora del maturo rivale; il ragazzo conquista il cuore della bionda signora lombarda. I patteggiamenti economici e la conclusione del duplice matrimonio trovano complice scenario nel castello di un nobile, maniaco sessuale, dedito al voyeurismo e al sadomasochismo.