Noè, un irriducibile ottimista, va di paese in paese tentando di vendere fiori di plastica per conto di un esoso padrone. La fatica e le disavventure non lo toccano affatto, sia per il suo carattere, sia per la forza che egli trae dall'amore per una ragazza, alla quale, ogni settimana, non dimentica di regalare un fiore. Quando però a questo romantico omaggio aggiunge una serenata eseguita dal vecchio grammofono di un sonatore ambulante, si salva a stento dalle ire del padre della fanciulla perché nel frattempo la ragazza è morta. Disorientato Noè continua il suo peregrinare e accetta in buona fede di fare da partner a un gaglioffo. In seguito a un suo intervento in favore di un clown in pericolo di morte, Noè viene premiato pubblicamente in una cerimonia nella quale entrano in gioco egoistici interessi di varie persone. La rappresentazione di Giulietta e Romeo da parte di una popolare compagnia errante ridesta in lui i quasi sopiti sentimenti verso l'interprete femminile nella quale ravvisa le fattezze della sua ragazza. Beffato ancora una volta, Noè scopre finalmente la vera natura del suo nuovo padrone. Abbandonatolo alla giustizia, ritorna al vecchio datore di lavoro il quale, nel frattempo, ha impiantato una fiorente industria realizzando una fantasiosa ma non sciocca idea di Noè.
"(...) Opera tenuta tutta su un unico tenue filo di ricordi zavattiniani, in cui vien fatto muovere un candido essere ricolmo di ottimismo con le sembianze del medesimo Santesso, in una Spagna gessosa e miserrima (...)". (P. Zanotto, "Bianco e Nero", 7/8, agosto 1966).
TITOLO SPAGNOLO: BUENO PARA NADA. PRESENTATO AL XIX FESTIVAL DI LOCARNO (1966).