LA TRAMA DI ELEPHANT
La narrazione si svolge nell'arco di una sola giornata, che sembrerebbe assolutamente normale, passata in un ambiente scolastico (comprensiva di dialoghi tra ragazzi, tra studenti e professori, partecipazioni a lezioni, e così via). La trama percorre la situazione da soggettive differenti.
John è la "guida" che percorrendo la scuola ci mostra la vita scolastica e gli studenti. Michelle, studentessa timida ed emarginata per il suo aspetto fisico e la sua goffaggine nelle attività motorie, si occupa dell'organizzazione della biblioteca. Brittany, Nicole e Jordan sono tre ragazze ossessionate dal proprio corpo e dall'apparire. Per riuscire ad avere un corpo perfetto, conforme agli standard della moda, le tre cadono vittima della bulimia. Elias è un ragazzo solitario e sognatore amante della fotografia.
I personaggi centrali della giornata sono Eric e Alex, due ragazzi con la passione per le armi. Alex è inoltre appassionato di musica ed Eric di videogiochi violenti. Tutto pare normale, fino a quando, a fine giornata, Eric e Alex in tuta mimetica vanno nella scuola, seminando morte e terrore.
RECENSIONE
"Non c'è catarsi finale, né alcun tentativo di rassicurare lo spettatore: in questo consistono, a conti fatti, la terribilità e la bellezza di 'Elephant', il miglior titolo visto finora in competizione. E Van Sant si conferma il figlio più degno della controcultura americana, capace di rinunciare a Hollywood per fare esattamente il cinema che vuole". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 maggio 2003)"È una metafora della parzialità di ogni sforzo destinato a capire l'universo dei giovani con le sue anomalie pericolose, come le mortali sparatorie avvenute in certe scuole americane. Interpretato da non attori (gli adulti sono professionisti), il film descrive l'ambiente scolastico con gli ambulacri interminabili, le aule, gli uffici, la biblioteca, la cafeteria e i servizi. Risuona Beethoven suonato al pianoforte da una mano incerta, la stessa che poi prenderà il fucile. Come i ciechi dell'apologo, l'autore non cerca spiegazioni, ci mette davanti i fatti e ci congeda angosciati". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 4 ottobre 2003)"Un anno dopo 'Bowling a Columbine', il documentario-Oscar di Michael Moore, Gus Van Sant ha vinto una meritatissima Palma d'oro con un film che ne è l'esatto rovescio. Benché sia girato a Portland, Oregon, a due passi dai luoghi della strage, 'Elephant' è infatti enigmatico e ingombrante come il suo titolo, proprio perché non affronta il 'perché' ma rende a meraviglia il 'come'. (...) Qui Van Sant, come l'altro grande fenomenologo dei teen-ager Larry Clark, il regista di 'Kids' e 'Ken Park', proprio perché non spiega nulla risulta illuminante". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 ottobre 2003) "La strage è terrificante: sembra un teen-movie dell'orrore; invece sono eventi concreti, dei quali il film rifiuta di fornire approssimative spiegazioni sociologiche. Non c'è catarsi finale, né alcun tentativo di rassicurare: in questo consistono, a conti fatti, la terribilità e la bellezza di un film che s'installa nella mente dello spettatore, rifiutando di andarsene via". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 4 ottobre 2003)
CURIOSITÀ SU ELEPHANT
PALMA D'ORO PER MIGLIOR FILM E PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA AL 56MO FESTIVAL DI CANNES 2003. REVISIONE MINISTERIALE DEL 30/09/03
INTERPRETI E PERSONAGGI DI ELEPHANT
PREMI E RICONOSCIMENTI PER ELEPHANT
Festival di Cannes - 2003
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Cannes 2003
- Premio miglior regista a Gus Van Sant
- Premio Palma d'Oro
César - 2004
Ecco tutti i premi e nomination César 2004
- Candidatura miglior film straniero