La notte brava di un gruppo di emarginati di varie nazionalità che vaga nella città tra furti e storie di droga si intreccia con la vicenda di Marcello, compassato e maturo direttore di produzione cinematografica che per convincere una bellissima attrice ad accettare un ruolo ricorda i tempi della Dolce Vita a Via Veneto con Fellini e Mastroianni.
"Anche l'Italia ha il suo film Dogma. Mentre il movimento di Lars von Trier per un cinema verista e a basso costo fa proseliti in tutto il mondo, dall'Asia al Sudamerica passando per gli Stati Uniti e arrivando fino in Svizzera - ma è già stato certificato addirittura un Dogma 19, lo svedese 'Quando le notti si allungano' di Malte Forssell - anche l'Italia con il film 'Diapason - Dogma 11' di Antonio Domenici aderisce al provocatorio 'voto di castità' vergato dal Grande Maestro ipocondriaco e costituito dal ben noto decalogo restrittivo. Prodotto dalla Flying Movies e da Paolo Landolfi col ridottissimo budget di circa un miliardo e girato in sei settimane nell'estate del 2000, racconta le storie parallele ambientate a Roma di un produttore 65enne che cerca di convincere una bellissima attrice ad accettare un ruolo in un film e di un gruppo di emarginati extracomunitari che vaga per la città tra furti e vicende di droga. Tra i protagonisti del film Angelo Infanti, Magdalena Grochoswka, Michel Le Roy e David D'Ingeo. Sceneggiatori lo stesso Antonio Domenici, Giorgio Formica e Natalia Gambino". (Roberto Schinardi, 'Ciak', marzo 2001)
DOMENICI E' ENTRATO UFFICIALMENTE A FAR PARTE DI DOGMA 95, LA SCUOLA DI PENSIERO FONDATA DA LARS VON TRIER PER CUI SI GIRA SOLO CON MACCHINA A MANO E SENZA USARE LUCI ARTIFICIALI E COLONNA SONORA