Su per le colline tra la Liguria e la Francia, un'auto sale verso le Prealpi. Paolo Masieri, uno dei più innovativi tra i grandi chef italiani, ha lì il suo orto, la sua casa di campagna, le sue erbe. La camera di Luca Guadagnino lo segue, muovendosi tra le fronde col passo di una donnola, annusando il muschio e le foglie secche dei castagni, diventando natura tra la natura.
"Potrebbe anche essere letto come un film polemico, ma ciò che coinvolge e convince è la grazia con cui per 70 minuti la camera a mano del regista insegue i passi quasi di danza di quest'uomo dedito alla sua missione. Uno stregone che centellina le parole e gli affetti, cercando anche le ricette morali dell'esistenza. Nutrirsi di vita per poter nutrire: anche questo, dice l'autore, è un modo per abolire il lavoro alienato, in un'elegia di suoni, colori, movimenti e sapori, che sono solo intuiti ma conservano fascino e profumo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 settembre 2004)
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004) NELLA SEZIONE "CINEMA DIGITALE".