LA TRAMA DI CHE C'ENTRIAMO NOI CON LA RIVOLUZIONE?
Il commendator Guido Guidi, capocomico d'una compagnia di guitti, viene ingaggiato da Peppino Garibaldi, nipote dell'omonimo eroe dei due mondi, per una tournée nel Messico. Anticlericale grossolano e rumoroso, stabilisce rapporti di affettuosa inimicizia con don Albino Moncalieri, segretario di un cardinale in missione da quelle parti. I due si trovano contro volontà coinvolti in una delle ricorrenti rivoluzioni, sballottati fra il capitano rivoluzionario Carrasco e il colonnello delle truppe federali Herrero. Ogni volta ne escono per il rotto della cuffia al momento di essere fucilati. Attraverso una serie di avventure ora assurde, ora grottesche o comiche sempre perigliose, Guidi si mantiene spiritualmente estraneo, mentre don Albino prende coscienza e interesse alle sofferenze dei poveri, soprattutto indios, fino ad assumere delle iniziative, e con la speranza di risvegliare nel compagno il senso religioso. Guidi, costretto a travestirsi da Emiliano Zapata e a fare pubbliche dichiarazioni che ne distruggono la fama, prende coscienza anche lui, vitupera il colonnello Herrero, che gli spara e che viene ferito a morte dall'attore, il quale spira fra le braccia del prete.