E' l'ultimo giorno di luglio; le strade, le stagioni e i mezzi di trasporto pubblico brulicano di persone che hanno finito o iniziano le loro vacanze. C'è la famigliola che, preoccupata dei bagagli, abbandona la vecchia nonna sul treno, così come in seguito la dimenticherà sulla parte di spiaggia che viene invasa dall'alta marea della Bretagna. A Locquirec, nel Finistere, l'Hotel de la Plage è un microcosmo nel quale per un mese grandi e piccini fa-ranno a gara nell'ammazzare il tempo nel peggiore dei modi, con la vana speranza di avere affermata la propria personalità. Gli adulti gareggiano nelle mangiate e nelle bevute; sognano imprese sportive e pesche miracolose: tentano di mettersi le corna a vicenda e, congiurando contro il più timido offrono allo stesso una delle proprie mogli su di un piatto d'oro. Gli adolescenti perdono o conquistano fatiscenti fidanzate; si prestano a gare canore ridicole; fanno bisboccia; si lasciano imbambolare da qualche tardona: pochi raggiungono il bersaglio erotico fissato. I bambini, travolti dal risveglio dei sensi e dal cattivo esempio dei più grandi, riescono a imbastire festicciole e convegnucci; anche loro a volte riescono a infastidire con scherzi di cattivo genere. Giunge il giorno del rientro e la spiaggia rimane deserta.
