Nel 1938, due guitti, Carmela e Paulino, accompagnati da Gustavete, un giovane divenuto muto dopo un incidente, circolano fra i soldati delle Brigate Internazionali durante la guerra civile spagnola e danno modesti spettacoli di varietà. Lei canta e danza il fandango davanti agli occhi lustri della truppa; Paulino punta le sue carte sulla declamazione e su qualche gesto buffonesco e volgaruccio; Gustavete li accompagna con la chitarra. Mentre le sorti delle battaglie sono incerte, i tre si spostano in direzione di Valencia. Imbattutisi nei franchisti fra le nebbie di un bosco vengono catturati e rinchiusi con altri prigionieri. Spaventati dalle esecuzioni più o meno sommarie, vengono notati da Ripamonte, un pomposo tenente fascista nonché, da civile, impresario di spettacoli, il quale si trova con il suo reparto nel paese, occupato dai soldati di Franco, di Hitler e di Mussolini. Il tenente Ripamonte vuol metter su uno spettacolo e ingaggia i tre scalcagnati: vi assisteranno i militari e, in più, un plotone di prigionieri polacchi, destinati alla fucilazione. Paulino, da opportunista, pur di attraversare indenne con la sua compagna le mobilissime linee della battaglia, accetta malgrado le reticenze di Carmela; frattanto con una stoffa di tendaggi si arrangia un vistoso vestito e si trucca: lo spettacolino va in prova. Quando la donna si accorge che la vecchia bandiera della Repubblica, che la coppia aveva nel bagaglio, è destinata ad umiliare i polacchi morituri la sua reazione è inevitabile. Si sente complice di un'infamia e grida la sua protesta. Nel tumulto del teatro fra canti, applausi ed urli altissimi, un ufficiale uccide Carmela sparandole.
"La vicenda, con quel suo vagare fra l'impegno e il disincanto, ha indubbiamente momenti piacevoli di seguirsi, anche se dispiacerà a qualcuno la caricatura di quei militari italiani visti sempre come personaggi da operetta, non solo nei modi ma nelle uniformi e nelle bandiere." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo') "'Ay, Carmela!' rappresenta per Carlos Saura il recupero di bruschi spunti tematici e di modi satirici da tempo abbandonati da lui e da altri registi spagnoli. Il film fra una vivace rappresentazione macchiettistica di figure e ambienti e un tono di fondo moralistico tien dietro un atteggiamento pensoso che, in certe sottolineature, si fa commosso." (Francesco Bolzoni, 'Avvenire') "Quello che maggiormente colpisce è la capacità che ha Saura di rendere quegli anni senza in fondo averli vissuti veramente se non di riflesso in modo autentico e per niente libresco, mescolando sapientemente, come spesso succede nella vita, commedia e dramma." (Maria Fotia, 'La Rivista del Cinematografo') "Il film ha un impatto semplice e deve gran parte alla sua immediatezza e del buon risultato finale alla bravura degli interpreti: Carmen Maura, Andrés Pajares e Gabino Diego." (Gabriella Giannice, 'Il Giornale')
opera teatrale di José Sanchís Sinisterra
Attore | Ruolo |
---|---|
Carmen Maura | Carmela |
Andrés Pajares | Paulino |
Gabino Diego | Gustavete |
Maurizio De Razza | Tenente Ripamonte |
José Sancho | Capitano |
Mario De Candia | Bruno |
Miguel Rellán | Ufficiale inquisitore |
Edward Zentara | Soldato polacco |
Rafael Díaz | Sentinella |
Antonio Fuentes | Alfiere dell'artiglieria |
Chema Mazo | Sindaco |
Mario Martín | Cacicco |
Félix Pardo | Soldato |
Silvia Casanova | La prigioniera |
Alfonso Guirao | Il contadino catturato |
Emilio del Valle | Caporale Cardoso |
Félix Pardo | Soldato |
Felipe Vélez | Il medico repubblicano |
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