Si susseguono immagini diverse in un film-saggio che inchioda gli spettatori alla realtà. Vediamo scene scartate al montaggio di "Deserto rosso" in cui Monica Vitti tenta di piangere. Un incontro, avvenuto molti anni dopo in un giardino tra Alberto Grifi e Michelangelo Antonioni. Poi un sopravvissuto alla prigionia di Auschwitz offre una testimonianza della sua terribile esperienza alternata ad alcune immagini girate nella Palestina del Duemila. Infine, le parole di denuncia scritte dallo stesso Grifi nel 1969 sulla situazione carceraria e sulle violenze subite vengono lette da Alessandra Vanzi.
Note: "L'associazione culturale Alberto Grifi, fondata dall'autore e il figlio Ivan con Sandro Costa, è nata per diffondere il patrimonio artistico del filmaker sperimentale italiano. L'associazione sta lavorando per il restauro dei videonastri di Anna e Parco Lambro e si propone di produrre i suoi lavori in una collana dvd; organizza e promuove rassegne e iniziative culturali e sta raccogliendo e recuperando i materiali video, foto e scritti dell'autore."
- PRESENTATO ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007) PER UN OMAGGIO ALLA FIGURA DEL REGISTA.
Attore | Ruolo |
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Monica Vitti | (immagini di repertorio) |
Alberto Grifi | Se stesso |
Michelangelo Antonioni | Se stesso |
Alessandra Vanzi | (voce narrante) |