Un ragazzo, figlio di un ricco industriale e destinato un giorno non lontano a prendere in mano le redini dell'azienda paterna, decide di cambiare il corso della sua vita e di entrare in seminario. Il rettore del seminario però, dubitando della pienezza della sua vocazione, chiede alla sua ex fidanzata di aiutarlo a capire quale sia la sua strada. Mentre il ragazzo riflette sul proprio futuro, comincia a impegnarsi per aiutare insieme ad altri due seminaristi un nuovo collega, che ha difficoltà nello studio e un comportamento eccentrico. Il nuovo arrivato, però, in realtà è un ladro che dopo aver nascosto la refurtiva di una rapina si è rifugiato nel seminario per scampare ai suoi complici. La permanenza in seminario, invece, lo fa ravvedere e, quando i soci lo ritrovano e lo convocano in una taverna, l'ex ladro comunica loro la sua volontà di restituire il maltolto e di rimanere nel seminario. Sarà il figlio dell'industriale a salvarlo dall'ira dei suoi complici e, mentre il ladro, che ha deciso di farsi sacerdote, sconterà la pena per poi rientrare in seminario, il suo salvatore capirà che la sua vera strada è nel mondo.
"Sul tema centrale del film - la vocazione cristiana, sia sacerdotale, che laica - trattato in modo né oleografico, né accademico, si innestano altri argomenti complementari, che, per essere troppi, vengono affrontati in maniera che appare superficiale. Per il resto, nonostante il peso preponderante dei dialoghi, si riscontra nel film una certa abilità nell'intreccio degli episodi in cui agiscono i numerosi personaggi". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 65, 1968)