Uno spaccato della borgata romana di oggi, con tutte le sue contraddizioni, raccontato da chi ci ha sempre vissuto. Un incontro-scontro tra culture ed etnie diverse che genera disprezzo ma anche fascinazione. La storia è quella di Mauro Bonanni, detto Barella, ossidato e cinico sfasciacarrozze romano, cresciuto tra il quartiere Certosa e Torpignattara, dove da anni gestisce un'autodemolizione, crocevia di personaggi tipici della periferia romana. Barella è un uomo di strada, viene dalla povertà delle baracche e, come molti, vive con disagio la presenza degli immigrati, che hanno “invaso” il quartiere dove è nato e ha vissuto gli anni difficili ma spensierati della giovinezza. Un razzismo contradditorio il suo, che alterna atteggiamenti aggressivi a momenti di umanità e attrazione per quelle terre e culture lontane, in cui vede l’unica via d’uscita da una vita sempre più squallida e desolata. Il racconto, infatti, supera i confini della periferia romana spostandosi in Africa, dove al grigiore urbano si sostituiscono colori e nuove possibilità: l’incontro con quel luogo, con quel popolo “diverso” ma così simile a lui, lo aiuta a ritrovare la propria umanità e l'amore per la vita.
Presentato in concorso alla 34.ma edizione del Torino Film festival nella sezione TFFdoc/Italiana.doc