Fabrizio Corona contro Massimo Bossetti "attore" pagato nella serie Netflix Il caso Yara
Scatenato dai microfoni di Mondocash, Fabrizio Corona rivela la cifra che avrebbe ricevuto Massimo Bossetti per partecipare alla serie Netflix sull'omicidio di Yara Gambirasio e solleva dei dubbi di natura etica, per una volta condivisibili.
Se avete visto la serie di Netflix Il caso Yara - Oltre ogni ragionevole dubbio, che ricostruisce il tragico omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra dopo essersi recata in palestra, sarete sicuramente al corrente del clamore suscitato dalla docuserie, che ha scelto la tesi innocentista, secondo la quale Massimo Bossetti, condannato in 3 gradi di giudizio in via definitiva all'ergastolo, non sia l'omicida della piccola ginnasta oltre ogni ragionevole dubbio. La prova fondante dell'accusa è stata quella del DNA, che riconduceva senza dubbi al muratore, ma molti altri sono gli indizi che lo hanno incastrato per quell'atroce gesto. Sulla vicenda è intervenuto anche il solito Fabrizio Corona nel corso del podcast Mondocash, accusando Bossetti di aver recitato una parte e di esser stato profumatamente pagato da Netflix per apparire nel documentario in cui si presenta come una vittima. E su questo, a dire il vero, un po' di dubbi li avevamo anche noi.
Fabrizio Corona contro Massimo Bossetti e Il caso Yara - Oltre ogni ragionevole dubbio
La docuserie ricostruisce la terribile vicenda avvenuta dieci anni fa con apparente obiettività, ma ovviamente ponendo l'accento sulla convinzione che Bossetti sia stato incastrato e non abbia avuto la possibilità, per colpa del pubblico ministero Letizia Ruggeri (sotto processo per questo) di ripetere l'esame del DNA, prova portante di tutto il castello indiziario. Fabrizio Corona è sicurissimo che il muratore sia stato pagato: "Certo che è stato pagato. Netflix può pagare 50.000 euro" Tra le bugie raccontate da Bossetti agli inquirenti e alla moglie, c'è il fatto che aveva recato di recarsi ogni settimana in un centro estetico non lontano dall'abitazione di Yara per fare le lampade, nonostante la somma fosse irrisoria. Corona continua: "Sì, 6 euro a settimana. 50.000 sono molti di più. 50.000 per una persona così sono una grossa cifra" (noi diremmo per tutti, ma si sa che l'ex fotografo dei vip è abituato a un ben altro tenore di vita). Le cose si fanno più interessanti quando passa a descrivere il personaggio dicendo che recita una parte, dubbio che ha sicuramente sfiorato molti: "Fa l'attore, coninto di essere una star, il protagonista della sua serie e si comporta da artista, da personaggio. Ma l'avete visto? Avete visto Bossetti com'è vestito? Pantalone chiaro, gel, biondo, pizzetto, camicia, scarpa bella e pulita. Il carcere sembra uno spazio bellissimo, lui che si muove, recita, fa le facce, abbronzatissimo. Ma non è un attore, è uno accusato di omicidio".
Inoltre, sebbene Fabrizio Corona ci sembra l'ultimo a poter dare lezioni di etica, non possiamo che essere d'accordo con lui quando parla dell'utilizzo della serie degli audio dei genitori della povera Yara: "Ma la cosa che conta è che tutti ascoltano le parole dei due genitori, che per scelta loro privata hanno deciso di non essere mai mediatici, quindi non hanno mai, da quando è successo il caso, più di dieci anni, rilasciato un'intervista. Mai sono andati davanti alle telecamere. Sono sempre stati stretti nel loro dolore". Ecco, questo effettivamente ci colpisce: Netlifx ovviamente ha potuto attingere agli atti e alla documentazione, ma far sentire i messaggi disperati della madre al cellulare della figlia nei giorni dopo la scomparsa non aggiunge niente alla storia ma riapre ferite nel cuore dei genitori, che dal canto loro sono convinti che in carcere ci sia proprio l'assassino della figlia, che si è sempre dichiarato innocente. Qua sotto trovate due estratti con le parole esatte di Fabrizio Corona, dal profilo Instagram di Mondocash.
