Resta con me: presentata la nuova fiction con Francesco Arca, che scavalca i confini del poliziesco
Francesco Arca, Laura Adriani e Antonio Milo sono i protagonisti della nuova fiction della domenica di Rai 1, intitolata Resta con me. Diretta da Monica Vullo, abbraccia diversi generi e debutta il 19 febbraio. È stata presentata questa mattina a Roma.
C'è una nuova fiction la domenica in Prima Serata su Rai 1, che nasce da un'idea di Maurizio De Giovanni e si articola in otto puntate. Intitolata Resta con me, intreccia il poliziesco al melò ed è ambientata in una Napoli anche notturna nella quale una pericolosa banda mette a dura prova un poliziotto di nome Alessandro Scudieri, che per un errore, o meglio per un peccato di hybris, innesca una tragedia familiare. In crisi professionale oltre che familiare, l'uomo si unirà all'Unità di Intervento, una squadra speciale che lavora dal tramonto all'alba. Insieme al burbero agente Salvatore Ciullo e all'agente Linda Fiore, Scudieri risolverà piccoli casi, cercando nello stesso tempo di riparare all'errore che lo ha allontanato da sua moglie.
La prima puntata di Resta con me andrà in onda, in Prima Serata, domenica 19 febbraio. Protagonista è Francesco Arca, affiancato da Laura Adriani, Antonio Milo, Maria Pia Calzone, Arturo Musella, Mario Di Leva, Chiara Celotto e tanti altri. La regia è di Monica Vullo, mentre a capitanare una validissima e nutrita schiera di sceneggiatori è stata Donatella Diamanti. Ci sono tutti alla conferenza stampa di presentazione della fiction presso la sede della Rai di Roma, dove a prendere per prima la parola è Monica Vullo, che parla del genere, o dei generi, di appartenenza di Resta con me, che non è solo un poliziesco: "Ho fatto molti polizieschi, questo però è un genere di poliziesco particolare, grazie alla scrittura di Donatella Diamanti, perché racchiude diversi generi e ha tantissime storie all'interno. Noi abbiamo raccontato amicizie, amori, fratellanza, sorellanza, passioni, tradimenti, maternità non naturali. Voglio ringraziare l’intero cast artistico. Sono stati tutti straordinari, e ciascuno di loro si è avvicinato al proprio personaggio con umiltà e con talento, portandolo esattamente dove doveva andare".
Delle sfide che Resta con me ha imposto a livello di scrittura parla Donatella Diamanti: "Non so come abbiamo fatto a mettere insieme tutte queste storie, però ci siamo dati un compito, una missione pericolosissima, e siccome nel frattempo è arrivato il Covid, abbiamo dovuto lavorare ognuno a casa propria. L'idea era quella di costruire subito un mondo, un universo con tanti personaggi. Avevamo davanti otto episodi e volevamo che ciascuna linea di questa stratificazione di generi alla quale andavamo incontro avesse fin dall'inizio, indipendentemente dai casi di puntata, una sua ben definita identità. Volevamo subito partire con il mondo di sopra, il mondo di sotto, con delle sorelle, con un bambino problematico ma portatore di grandissimi sentimenti, e quello che ci è piaciuto davvero tanto è che questo cast ha dato vita ad archi narrativi che erano solo sulla carta. Voglio bene a questa serie come non mi era mai accaduto prima: ogni volta che guardo gli episodi, trovo sempre nelle espressioni di ciascun attore una ricchezza, una particolarità, un dettaglio che mi era sfuggito".
La parola passa poi a Francesco Arca, che all'inizio della fiction è un eroe che sembra aver ottenuto tutto ciò che desiderava dalla vita. L'attore è elegantissimo e davvero bello nel suo completo gessato, e dispensa qua e là il suo sorriso killer. È entusiasta di Resta con me, e si sente in dovere di dire grazie a una serie di persone: "Ringrazio Donatella per avermi fatto leggere una delle sceneggiature più belle della mia breve vita artistica. Ringrazio un'eroina, che è Monica Vullo, che mi ha spronato, che mi è stata addosso, che non mi ha mai mollato un attimo, che nei tanti momenti di difficoltà è stata la prima ad arrivare e l'ultima ad andare via, e poi ringrazio il cast al completo. Con alcuni suoi componenti mi sono immerso in una Napoli che conoscevo, ma non fino in fondo. Tanti sono napoletani e mi hanno fatto sentire importante".
La moglie di Alessandro Scudieri è giudice del Tribunale dei minori e quindi ha grinta e carattere, anche se la vediamo attraversare un momento di debolezza e incertezza. La impersona Laura Adriani, che non è nuova al mondo delle fiction e che abbiamo visto, non troppo tempo fa, in Falla Girare di Giampaolo Morelli. L'attrice comincia a parare dopo che qualcuno ha raccontato del rapporto che il suo personaggio ha con un bambino di nome Diego, che a un certo punto irrompe nella vita di Scudieri e signora, innescando un importante cambiamento: "Sono sempre i giovani che ci danno la speranza per il futuro. Credo che sia una legge dell'evoluzione degli esseri umani, e la serie racconta proprio questo: quanto un adulto possa imparare da un giovane e quanto un giovane possa prendere da un adulto ciò che gli serve, che di base è una testimonianza. Come giudice sono rigida. I giudici hanno una bella responsabilità. Io faccio l’attrice, sto a casa, mi trucco, faccio cose frivole, e guardare una persona che ha il potere e giudicarla subito è facilissimo, però vacci là, stacci là".
A interpretare il piccolo Diego, che, rimasto orfano, si lega ad Alessandro Scudieri e a Paola, è l'esordiente Mario Di Leva, che ha molto amato recitare: "Ringrazio tutti gli attori perché non solo mi hanno dato una mano come attore, ma mi hanno aiutato come persona. Mi hanno aiutato a crescere. Diego è un personaggio molto forte ed emotivo. Curiosamente, nel periodo in cui giravo la serie, mio padre è andato in una casa famiglia e ha adottato un ragazzo. Sono andato ad incontrarlo e vedevo nei suoi occhi la tristezza di un individuo abbandonato dalla famiglia. Ho provato a dare a Diego quella stessa tristezza".
Abbiamo detto che il compagno di missioni notturne di Alessandro Scudieri è Salvatore Ciulo, poliziotto brontolone e uomo generoso. Lo interpreta Antonio Milo, che per noi resterà sempre il brigadiere Raffaele Maione de Il Commissario Ricciardi. L'attore parla del suo personaggio: "Salvatore è burbero, severo, irascibile, ma possiede un grande cuore. Proprio questa è la caratteristica vincente della serie. Personaggi come Salvatore sono sostanzialmente empatici, quindi dotati di una grande umanità, e questo dà al pubblico la possibilità di affezionarsi ai protagonisti della fiction e di considerarli di famiglia".
Poi Antonio Milo scherza sul fatto che la gente ormai lo identifica con Raffaele Maione de Il Commissario Ricciardi: "Qualcuno mi chiama maresciallo, qualcuno brigadiere. Nella mia carriera faccio su e giù con i gradi. Quando ho cambiato casa, la nuova signora a fianco a me ha detto: 'Stiamo tranquilli, adesso abbiamo anche un brigadiere, non ci tocca nessuno".
Altro personaggio importante della fiction è Marco Palma, che lavora con Alessandro e che è anche un suo amico di infanzia. Di lui parla colui che lo interpreta, e cioè Arturo Musella: "Marco vorrebbe essere molto simile ad Alessandro. La loro relazione da amici e colleghi è molto forte, è fraterna. Per Marco Alessandro è famiglia. Ci tengo a dire che tutti quanti ci siamo fatti un cuore così, perché ci siamo voluti veramente bene e abbiamo voluto bene a questo progetto. Angela Ciaburri ha detto infatti: 'Siamo un reparto noi attori". C'è il reparto trucco, il reparto regia e noi siamo stati il reparto attori, e quando ci siamo trovati in difficoltà, siamo stati bene. E poi abbiamo avuto un sergente di ferro: Monica, che davvero è stata indistruttibile”.
Del cast di Resta con me fa parte anche Maria Pia Calzone. All'attrice napoletana è stata affidata la parte di una donna forte e determinata: Nunzia Raimondi, capo della squadra mobile di Napoli. All'inizio il personaggio era molto diverso da come lo vediamo nella fiction, come spiega proprio la Calzone: "Sono stata molto felice di partecipare a questo progetto, ma soprattutto sono stata molto lusingata dal modo in cui mi è stato proposto il ruolo, perché mi hanno telefonato dicendo: 'Questo personaggio si chiama Ernesto. E quindi che devo fare? Un transessuale pure stavolta?', 'No, se tu lo fai, diventa una donna', e quindi questa cosa, oltre a lusingare Maria Pia, mi è sembrata una bellissima opportunità e ho molto apprezzato il fatto che si volesse con questa scelta riconoscere a un'attrice non giovanissima la possibilità di avere un ruolo che era stato in prima battuta pensato per un uomo, visto che nella realtà di donne con questi ruoli di comando ce ne sono eccome. Ho detto a Monica: 'Non voglio addolcimenti. Quello che era scritto per l'uomo deve rimanere per la donna".
L'incontro stampa si conclude con Francesco Arca che parla delle cose che lo accomunano ad Alessandro Scudieri: "Si impara sempre qualcosa dai personaggi che ci portiamo dietro per diversi mesi, in questo caso per quasi un anno. La cosa forse che mi ha insegnato di più il mio personaggio è di stare in contatto con le mie emozioni. Grazie a Diego questo personaggio riscopre le proprie contraddizioni, le proprie emozioni, e questa è una cosa che gli adulti si dimenticano di fare. Meno male che esistono i bambini che ci riportano ai sentimenti. In comune con Alessandro ho la forte generosità, l'abnegazione verso il lavoro, anche se io non ho mai messo a repentaglio i miei affetti".